Sisma in Messico, sale a 61 il bilancio delle vittime. Proclamato il lutto nazionale

E’ salito a 61 il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito lo stato del Chiapas, in Messico. A renderlo noto è il presidente Enrique Pena Nieto, precisando che del totale delle persone decedute, 45 hanno perso la vita a Oxaca (delle quali 36 nella città di Juchitan), 12 nel Chiapas e 4 a Tabasco.

Tre giorni del lutto nazionale

Inoltre, in onore delle vittime, il presidente Pena Nieto ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. L’annuncio è stato dato durante una visita ad Oxaca, durante la quale il capo di Stato ha ribadito l’appello alla popolazione a “stare all’erta” per l’eventualità di una nuova forte replica, infatti, ha spiegato è prevedibile che nelle prossime 24 ore “si presenti una replica con un’intensità solo un grado minore”. Pena Nieto, inoltre, ha comunicato che fino ad ora si sono susseguite “circa 300 repliche, la maggiore delle quali di magnitudo 6.1”.

Ambasciatore: “Il sistema di allarme ha evitato un disastro”

“In Messico – ha spiegato l’ambasciatore messicano in Italia, Juan Josè Guerra in un’intervista a Repubblica – ci sono due aree critiche importanti che possono causare grandi terremoti: a nord sotto la faglia di San Andrea, quella di San Francisco; e a sud, proprio all’altezza del Chiapas, dove è successo ieri. Grazie al sistema di allarme sismico a Città del Messico, e nelle altre zone del Paese interessate, le sirene si mettono a suonare e i cittadini sanno, con uno o due minuti di anticipo, che arriverà l’onda sismica. Non è molto tempo ma consente alle persone di organizzarsi. Chi vive in un piano basso può abbandonare in tempo la casa, gli altri possono cercare protezione appoggiandosi alle mura maestre e allontanarsi dai vetri”. Come ha spiegato Guerra parlando con Repubblica, dalla catastrofe del terremoto del 1985 il sistema di prevenzione è cambiato in Messico: “Abbiamo un sistema tecnologico di allarme sismico che si attiva automaticamente appena la terra inizi a tremare”. “Dopo l’85 siamo diventati consapevoli che andava modificato tutto nella costruzione degli edifici, che erano necessarie regole antisismiche molto severe. Ed è stato fatto e un’altra cosa importante sono gli esercizi di simulazione che si svolgono spesso in Messico per insegnare alle persone cosa fare e cosa non fare quando c’è un terremoto”.