SIRIA, USA COLPISCONO SOLDATI DELLA COALIZIONE: MOSCA PROTESTA ALL’ONU

L’amministrazione Obama ha espresso il rammarico americano per la “perdita di vite non intenzionale” a seguito dei raid aerei della coalizione internazionale anti Isis a guida Usa, che hanno ucciso decine di militari siriani. Caccia americani, infatti, hanno bombardato posizioni dell’esercito siriano a Deir ez Zour, nel nord est del paese, provocando la morte di quasi 80 militari.

Il raid – secondo la versione ufficiale – è stato lanciato per errore ed è stato interrotto dopo che Mosca ha avvisato Washington che il target era governativo. Visto quanto accaduto, però, Mosca è giunta alla conclusione che Washington difende l’Isis: questa la posizione espressa dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: “Se prima nutrivamo sospetti che tutto questo era per difendere Jebhat al-Nusra, adesso siamo giunti alla spaventosa conclusione che la Casa Bianca difende l’Isis”.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunisce d’urgenza in queste ore a New York, per “consultazioni” sulla Siria. L’ambasciatore all’Onu Churkin ha considerato “intenzionale” lo strike statunitense allo scopo di far saltare l’intesa sulla tregua. La Casa Bianca ha espresso “rammarico” per le perdite mentre fonti diplomatiche hanno bollato come cinica la “reazione” del Cremlino.

Nelle scorse settimane, nella parte sud della Siria, si era verificato un altro evento che aveva sollevato polemiche. Per due volte caccia russi avevano bombardato un settore dove era nota la presenza di forze speciali alleate.