Siria: riprendono i negoziati di Ginevra. Trump: “La tregua tiene, possiamo salvare molte vite”

E’ iniziato a Ginevra il nuovo round di colloqui di pace sulla Siria al Palazzo dell’Onu. L’inviato speciale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, incontrerà le delegazioni di governo e le opposizioni siriani, in un nuovo tentativo di favorire progressi nel processo per porre fine al conflitto che affligge il Paese dal 2011.

I negoziati, che dovrebbero protrarsi fino al 15 luglio, si svolgono a poche ore dall’entrata in vigore dell’accordo tra Stati Uniti, Russia e Giordania, per una tregua nella regione sud-occidentale della Siria. Nel suo ultimo briefing al Consiglio di sicurezza dell’Onu a New York, de Mistura aveva indicato di avere incoraggiato le delegazioni “a prepararsi attivamente“, e ribadito che i colloqui comportano quattro grandi capitoli: governance, costituzione, elezioni e lotta al terrorismo.

Il cessate il fuoco è stato accolto con soddisfazione dalla comunità internazionale ed è rivendicato da Donald Trump come un grande successo della sua politica estera. “La tregua sembra tenere – ha commentato il presidente Usa su Twitter -. Molte vite possono essere salvate. E’ uscito dall’incontro (con Putin, ndr). Bene!”. La Farnesina, da parte sua, ha espresso “grande apprezzamento” per l’entrata in vigore del cessate il fuoco. “Si tratta di un passo importante verso una stabilizzazione sostenibile e duratura dell’area e la facilitazione degli accessi umanitari, nell’interesse della popolazione siriana e dei Paesi vicini”. Il ministero italiano degli Esteri ha fatto appello alle parti siriane e ai loro sponsor affinché “la tregua sia seriamente rispettata”. Usa e Russia vengono incoraggiati a “proseguire il dialogo per consolidare l’accordo e, possibilmente, estenderlo ad altre aree sensibili del Paese, anche nel quadro della lotta a Isis. Solo così si potrà porre fine alle sofferenze della popolazione siriana e creare una atmosfera più propizia a una genuina transizione politica”. L’Italia reitera poi il suo “sostegno agli sforzi dell’inviato Onu, de Mistura” in occasione dei colloqui di Ginevra.