SIRIA: NUOVE ACCUSE AD ASSAD SULL’USO DI ARMI CHIMICHE

Nuove accuse sull’uso di armi chimiche in Siria da parte del regime di Bashar al Assad. La denuncia è arrivata sia da attivisti sia da operatori dei servizi di soccorso intervenuti nella parte orientale di Aleppo controllata dai ribelli e assediata dalle forze lealiste. La tv panaraba Al Jazeera parla di un morto e decine di intossicati. Mentre fonti citate dall’agenzia Ap fanno riferimento a un’ottantina di intossicati per l’attacco, nel quartiere di Al Sukkari.

Le stesse fonti avevano denunciato un altro bombardamento con gas cloro l’11 agosto in cui sarebbero morti una donna e i suoi due figli di 4 e 10 anni nel quartiere di Zubdiya. E in un rapporto dell’Onu e dell’Organizzazione per il controllo delle armi chimiche (Opac) reso noto il 24 agosto le forze governative sono state accusate di avere usato in precedenza gas cloro in almeno due occasioni e l’Isis di avere impiegato gas iprite in almeno un attacco.

Nel frattempo, secondo un bilancio dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), sono saliti ad almeno 43, di cui 20 civili e 23 soldati, i morti in un attentato suicida rivendicato ieri dall’Isis a Tartus, città sede dell’unica base navale russa sul Mediterraneo. Salgono così ad una sessantina gli uccisi nei cinque attentati di cui lo Stato islamico si è assunto la paternità in Siria.

Sul piano politico-diplomatico, Hillary Clinton ha risposto allo stallo nei negoziati tra Usa e Russia dicendosi sostenitrice dell’istituzione di una ‘no fly zone’ in Siria, ipotesi a cui finora la Casa Bianca è stata contraria. La candidata democratica alla presidenza ha inoltre denunciato “il rifiuto da parte dei russi e degli iraniani di fare su Assad la pressione necessaria per raggiungere una soluzione”.