SIRIA, L’ONU CHIEDE 48 ORE DI TREGUA UMANITARIA PER I CIVILI DI ALEPPO

L’Onu ha chiesto una tregua umanitaria di 48 ore per Aleppo, in Siria, affinché siano riparati gli impianti e ricostituite le scorte di cibo e medicinali per la popolazione. “Oltre due milioni di civili- riporta l’Organizzazione delle Nazioni Unite – nelle aree sia sotto il controllo dei ribelli sia dei governativi, sono senza elettricità e senza accesso alla rete idrica a causa di bombardamenti che hanno colpito gli impianti di distribuzione negli ultimi giorni”.

Il capoluogo – che prima dell’inizio dei conflitti era la città più popolosa della Siria – da 15 giorno è diviso in due parti: da un lato, i ribelli dell’opposizione che usano i civili come scudi umani contro i proiettili dei militari; dall’altra, le forze del regime di Damasco che controllano le vie di accesso del nemico ponendo, di conseguenza, i residenti sotto assedio. Si tratta di 275.000 persone intrappolate nella zona est.

Per tali motivi, in una dichiarazione diffusa oggi, un ufficiale delle Nazioni unite per gli aiuti umanitari in Siria, Yacoub el Hillo, e il coordinatore regionale Kevin Kennedy hanno fatto un appello per una “pausa umanitaria” nelle ostilità: “L’Onu è pronta ad assistere la popolazione civile di Aleppo, una città ormai unita nella sua sofferenza”, si legge nella dichiarazione. “Come minimo, le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco totale oppure 48 ore alla settimana di pause umanitarie per raggiungere i milioni di persone bisognose in tutta Aleppo e ricostituire le scorte di cibo e medicine, che stanno pericolosamente esaurendosi”.

“Quando vengono utilizzate per privare intenzionalmente persone di cibo e altri beni essenziali per la loro sopravvivenza – si legge ancora nella dichiarazione dell’Onu – le tattiche di assedio costituiscono un crimine di guerra”. Assad è avvertito.