Siria: la Russia smentisce di aver colpito un gruppo dell’opposizione pro Usa

La Russia ha respinto le accuse del generale americano Stephen Townsend, comandante della Coalizione internazionale a guida Usa, secondo cui degli aerei di Mosca avrebbero colpito per sbaglio un gruppo dell’opposizione pro-Usa in Siria settentrionale. “Né l’aviazione siriana né quella russa – ha controbattuto il ministero della russo della Difesa – hanno compiuto raid nelle aree segnalate dalla parte americana”.

Secondo Mosca, un rappresentante del comando delle forze aeree russe nella base di Hmeimim, in Siria, ha avuto dei contatti con un collega americano della base aerea di Al Udeid, in Qatar, il 28 febbraio. “Il rappresentante delle forze americane – riporta sempre il ministero della Difesa di Mosca – ha espresso preoccupazione per la possibilità che jet siriani e russi potessero compiere un raid accidentale sulle unità armate controllate dagli Usa nell’esecuzione dei compiti di combattimento a sud della città di Manbij”. “Per evitare qualsiasi incidente – prosegue il ministero russo – il rappresentante americano ha fornito all’ufficiale russo le esatte coordinate dei miliziani delle forze di opposizione in questa area”.

Intanto la Commissione d’inchiesta dell’Onu sui crimini in Siria ha accusato le forze del governo di Assad di aver deliberatamente condotto l’attacco contro un convoglio di aiuti umanitari in settembre nei pressi di Aleppo, a Orum al-Kubra, qualificandolo di crimine di guerra. In un rapporto reso noto a Ginevra e che esamina il periodo relativo alla “battaglia di Aleppo” tra il luglio e il dicembre 2016, la Commissione accusa le parti in conflitto di aver commesso “gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e umanitario che ammontano a crimini di guerra”. Sull’attacco contro il convoglio umanitario, il rapporto afferma che “i mezzi ed i metodi utilizzati e le circostanze in cui è stato effettuato l’attacco indicano che le forze siriane hanno cercato di ostacolare deliberatamente la consegna degli aiuti umanitari”. Inoltre, utilizzando munizioni via aria con la consapevolezza che operatori umanitari operavano nel luogo, “le forze siriane hanno commesso il crimine di guerra di attaccare deliberatamente personale umanitario, negare aiuti umanitari e attaccare civili”.

Nell’attacco, 15 operatori umanitari sono stati uccisi e gli aiuti tanto attesi dalla popolazione distrutti. Il documento denuncia inoltre l’accordo per l’evacuazione Aleppo- est tra governo e gruppi armati: i civili non avevano possibilità di restare e simili accordi ammontano “al crimine di guerra di spostamento forzato di popolazioni civili”. La Commissione, presieduta dal brasiliano Paulo Pinheiro e che conta tra i suoi membri la svizzera Carla Del Ponte, si sofferma sul devastante impatto degli attacchi aerei quotidiani di siriani e russi e denuncia l’uso di bombe a grappolo. Il rapporto sottolinea inoltre che gli aerei siriani hanno usato gas cloro. Per gli esperti indipendenti della commissione, “le tattiche brutali” utilizzate dalle parti in conflitto in Siria hanno provocato una “sofferenza senza pari” dei civili.