Siria, autobomba in un campo profughi al confine con la Giordania: 5 morti

Almeno 5 persone sono rimaste uccise e 30 ferite dall’esplosione di un’autobomba avvenuta ieri in un campo di sfollati siriani al confine con la Giordania. Lo riportano fonti della sicurezza di Amman. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione non profit con sede a Londra, vi sarebbero decine di morti tra i residenti del campo profughi, nel quale vivono circa 75mila siriani.

Testimoni oculari hanno riferito all’Ansa che l’esplosione è avvenuta nei pressi del mercato centrale del campo di Al Raqban, nella cui struttura è ospitata anche una fazione armata siriana, l’Esercito Al Ashair. I militari di Assad sono di supporto alla Giordania per controllare la sicurezza nel campo e l’afflusso di rifugiati verso il vicino Regno hashemita.

L’azione terrorista ha costretto il governo di Amman a chiudere l’accesso all’area dichiarandola “zona militare chiusa” poiché – sempre secondo il governo giordano – il campo è infiltrato da criminali, contrabbandieri ed estremisti islamici, tra cui elementi vicini allo Stato islamico.

Proseguono intanto i bombardamenti della coalizione internazionale contro Al-Qaeda in Siria. Un bombardiere B52 americano, insieme ad alcuni droni, ha compiuto un raid su un campo di addestramento dei fondamentalisti situato nella provincia di Iblid, a Ovest di Aleppo. Secondo il dipartimento della Difesa Usa, almeno 100 combattenti sono stati uccisi.

Il raid passerà forse alla storia perchè è stato l’ultimo dell’era Obama nella lotta al terrorismo islamista. Il neo eletto Donald Trump, all’indomani del suo giuramento come 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America, ha aperto la strada ad una prossima convergenza fra America e Russia per “sradicare dalla faccia della Terra“, come egli stesso ha detto, i gruppi islamisti radicali.