Seimila Peshmerga dispiegati nella provincia di Kirkuk

Dopo la chiusura delle vie di collegamento verso Erbil, 6 mila miliziani Peshmergaverranno dispiegati nella provincia petrolifera di Kirkuk, contesa tra Kurdistan e governo centrale iracheno. L’ordine, secondo quanto riferito dal portale della televisione curda irachena Rudaw, è stato impartito dal vicepresidente del Kurdistan Kosrat Rasul. Il dispiegamento fa seguito a quelle che Rasul ha definito come “minacce” di un possibile attacco delle forze governative centrali.

“Ci sono minacce da parte dell’esercito iracheno che è stato schierato vicino a Kirkuk, apparentemente per compiere un attacco, ma non credo che sarà facile per loro fare questo”, ha affermato Rasul. “Non vogliamo la guerra e cerchiamo di risolvere i problemi attraverso il dialogo”, ha aggiunto il vice presidente.

Baghdad, in ogni caso, ha assicurato che impiegherà l’esercito per sedare le crescenti tensioni nella regione autonoma. Lo ha affermato oggi il primo ministro, Haidar al Abadi. “Non useremo il nostro esercito contro il nostro popolo, e non combatteremo una guerra contro i curdi o altri cittadini”, ha detto il premier, parlando ad un convegno di autorità della provincia occidentale di Al Anbar, dove le forze governative si apprestano ad attaccare gli ultimi bastioni dell’Isis. Abadi, che è anche comandante in capo delle forze armate, ha tuttavia aggiunto che dovere delle autorità centrali è quello di “preservare l’unità del Paese e l’applicazione della Costituzione”.

Le tensioni sono forti tra il governo centrale e quello della regione autonoma del Kurdistan dopo la tenuta, il 25 settembre, di un referendum sull’indipendenza curda.