Scontri in piazza ad Atene. Antagonisti contro Tsipras

Nonostante la sua campagna politica fosse incentrata soprattutto sull’eliminazione dell’austerity, il premier greco Tsipras non è riuscito a mantenere i suoi propositi ed è capitolato sotto il peso del debito del suo Paese, finendo così per accettare i compromessi che l’Unione Europea gli imponeva. La scorsa notte circa 500 persone sono scese in piazza per quella che è la prima protesta pubblica contro il nuovo governo e contro i recenti accordi stilati con i creditori internazionali.

La ribellione è poi sfociata in scontri tra almeno una cinquantina di manifestanti e la polizia in tenuta antisommossa ed ha causato la distruzione di finestre di negozi e delle fermate degli autobus, alcune molotov sono state lanciate contro gli agenti e delle auto sono state incendiate. La manifestazione promossa dagli attivisti di estrema sinistra, si è svolta nel centro della città di Atene e sono arrivati alla vigilia del voto del parlamento tedesco sulla proroga degli aiuti finanziari al Paese ellenico. Infatti il Bundestag si dovrebbe esprimere proprio oggi sul caso.

Non ci dovrebbero essere sorprese e sostanzialmente il parlamento tedesco dovrebbe dare il suo via libera, nonostante il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble permanga scettico e aspetti di vedere i primi impegni presi dalla Grecia concretizzarsi. Ma i malumori che circondano Tsipras non riguardano solo le proteste avvenute in piazza, ma anche la stessa maggioranza di governo. Infatti diversi elementi di Syriza si sono mostrati molto scettici riguardo alle decisione prese in questo mese di potere del nuovo premier.