Scontri a Tripoli: il dramma dei migranti

Oltre 400 migranti sono stati trasferiti dai centri di detenzione governativi di Tripoli, dopo essere rimasti intrappolati negli ultimi giorni in nell'area a sud della capitale libica teatro di scontri tra milizie rivali. Secondo l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), i migranti sono stati trasferiti da due centri di detenzione situati nell'area di Ain Zara, a sud-est di Tripoli, in un “luogo più sicuro”.

Intrappolati

L'Unhcr ha fatto sapere che il trasferimento è avvenuto “in coordinamento con altre agenzie e con il Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale (Dcim)”. Oltre 400 persone erano state abbandonate nel centro di detenzione di Ain Zara gestito dal Governo di accordo nazionale di Tripoli in seguito agli scontri avvenuti tra milizie rivali nel sud della capitale libica. Tra i migranti presenti, tutti cittadini eritrei, si contavano 200 uomini, 200 donne e almeno 20 bambini sotto i cinque anni di età, lasciati per tre giorni senza cibo.

Battaglia

Secondo il ministero della Salute di Tripoli, dall'inizio degli scontri, cominciati lunedì, almeno 27 persone sono rimaste uccise e una settantina sono rimaste ferite, tra cui diversi civili. Nella notte, il ministero dell'Interno libico ha annunciato un nuovo cessate il fuoco nel sud della capitale. Le ambasciate di Italia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti hanno emesso oggi un comunicato congiunto in cui chiedono la fine delle ostilita' e di perseguire i responsabili delle violenze