Scontri a Gaza, uccisi 14 palestinesi

Ciornata di sangue nella Striscia di Gaza, dove il bilancio delle persone rimaste uccise durnate la manifestazione organizzata per il “Land Day” è salito esponenzialmente nelle ultime ore: le persone rimaste uccise dall'artiglieria israeliana sarebbero ora 14, mentre oltre 1000 i feriti. Il corteo caldeggiato da Hamas per commemorarele repressioni del 30 marzo 1976 si è trasformato, allo stesso modo, in una giornata di guerriglia e tensione. L'escalation di violenza nella zona di frontiera con Israele, dove circa 15 mila manifestanti palestinesi hanno organizzato la cosiddetta “Marcia del Ritorno”, è iniziata fin dalle prime ore del giorno con l'uccisione di un uomo avvicinatosi troppo alla zona presidiata dall'esercito nei pressi di Khan Younis, anticipando la successiva battaglia durante la Giornata per la Terra celebrata nei Territori palestinesi. Le proteste si protrarranno fino al 15 maggio prossimo, giorno dell'anniversario dell'indipendenza israeliana del 1948.

Lieberman: “A rischio chi si avvicina al confine”

Già nei giorni scorsi, il governo israeliano aveva manifestato preoccupazione per la manifestazione, affermando che non sarebbero stati tollerati avvicinamenti alla linea di confine, presidiata da contingenti dell'esercito. In mattinata, un colpo d'artiglieria aveva ucciso un agricoltore di 27 anni e ferito un'altra persona ma, con l'aumentare della folla di dimostranti, la situazione è via via degenerata con le fonti locali a riferire dell'uccisione di altri 6 dimostranti. Il ministro della Difesa di Israele, Avigdor Lieberman, aveva lanciato un monito in lingua araba ai manifestanti chiamati da Hamas alla manifestazione, scrivendo che “ogni palestinese che da Gaza si avvicina alla barriera di sicurezza con Israele metterà la propria vita a rischio”.

Gli scontri

I contingenti di stanza al confine hanno arginato la folla del corteo con colpi d'artiglieria, proiettili veri e di gomma ogni volta che la loro marcia avvicinava troppo la linea presidiata, verso la quale è stato effettuato un lancio di sassi e bottiglie. Fonti dell'esercito isareliano hanno fatto sapere che i dimostranti “fanno rotolare pneumatici incendiati e lanciano pietre verso la barriera di sicurezza, i soldati israeliani ricorrono a mezzi antisommossa sparando in direzione dei principali responsabili e hanno imposto una zona militare chiusa attorno alla Striscia di Gaza, una zona dove ogni attività necessita di autorizzazione”. Le stesse fonti hanno parlato anche di una bambina, di circa 7 anni, che sarebbe stata deliberatamente fatta avvicinare alla zona di confine, precisando di averla recuperata e di aver fatto in modo di restituirla alla sua famiglia.