Scintille con gli Usa su diritti e democrazia

Il governo dell'Etiopia ha risposto alla risoluzione con la quale il Congresso degli Stati Uniti ha criticato le riforme e le politiche in materia di diritti umani adottate da Addis Abeba.  

Risposta

Il ministro degli Esteri etiope, in un comunicato, ha definito il documento come “inopportuno, inappropriato e parzialmente distorto“. Si tratta, si legge nelle nota, “di una risoluzione controproducente, contraria all'importante collaborazione fra noi e Washington”. In particolare il ministero lamenta il fatto che il testo non tiene conto dei “significativi passi in avanti” compiuti dal Paese africano proprio sul fronte delle riforme politiche, trascurando la cultura democratica dell'Etiopia. 

Riforme

Il Congresso, spiega il comunicato, “non considera quanto avviene realmente. Hr 128 (questo l'identificativo della risoluzione ndr) non tiene conto del fatto che, negli ultimi mesi, il partito di governo e lo stesso esecutivo stanno agendo secondo nuove dinamiche politiche, avviando un processo riformatore volto a incrementare la trasparenza e lo spazio democratico nel Paese”. 

Sforzi

Nella nota vengono anche riportati altri progressi compiuti dall'Etiopia: l'impegno a tutela della sicurezza regionale, l'azione di governo diretta a migliorare la giustizia e lo stato di diritto e la collaborazione con diversi enti statunitensi per dare impulso alle relazioni bilaterali. “Il governo etiope – si legge ancora – esprime la sua gratitudine a quei membri del Congresso e del governo che, tenendo conto degli sforzi compiuti dal nostro Paese, si sono opposti a questa faziosa risoluzione”. 

La risoluzione

Nel documento il Congresso Usa ha chiesto ufficialmente all'Etiopia di revocare lo stato d'emergenza, di porre fine all'utilizzo della forza contro i manifestanti, a rilasciare gli oppositori ingiustamente detenuti e a migliorare sul fronte della trasparenza, chiedendo contestualmente alle opposizioni di cercare canali pacifici per il dialogo