SCANDALO PETROBRAS IN BRASILE: INDAGATO UN EX MINISTRO DEL PRESIDENTE LULA

Si aggrava ulteriormente la situazione giudiziaria di Josè Dirceu, capo di gabinetto dal 2003 al 2005 nel primo governo di Luiz Inacio ‘Lula’ da Silva (al potere dal 2003 al 2010). Da indagato, Dirceu è diventato imputato per corruzione, riciclaggio e associazione a delinquere nell’ambito della “Lava Jato”, l’inchiesta sullo scandalo di tangenti dentro la statale brasiliana del petrolio, la Petrobrás, che ha già portato in carcere numerose personalità del mondo della politica e dell’imprenditoria. Lo stesso calo di consensi che da mesi grava sul presidente carioca, Dilma Rousseff, è da ricollegarsi alla vicenda della compagnia petrolifera della quale la donna era nel consiglio di amministrazione alla fine degli anni Novanta.

Petrobrás è la principale azienda petrolifera pubblica del Brasile e una delle più grandi società al mondo del settore. Poco più di un anno fa i giudici hanno scoperto un vasto sistema di corruzione. Nell’inchiesta – aperta nel marzo del 2014 – sono coinvolte più di 50 persone: vari ex alti dirigenti (alcuni dei quali già condannati) e altre aziende brasiliane per la costruzione e i lavori pubblici (BTP) oltre a diversi politici che appartengono soprattutto al Partito dei Lavoratori, quello della presidente Rousseff. Gli ex dirigenti di Petrobrás sono accusati di aver gonfiato dall’1 al 3 per cento del loro valore contratti da centinaia di milioni di euro con alcune società di costruzioni per realizzare infrastrutture petrolifere al largo delle coste brasiliane. In cambio del loro consenso, i partiti che fanno parte della coalizione di governo – e in particolare il Partito dei lavoratori che governa il paese dal 2003 – avrebbero ricevuto tangenti e finanziamenti illeciti per milioni di dollari.