Saltano tutti gli accordi, in Ucraina si continua a sparare

Continuano le esplosioni, a Donestk poco sembra essere cambiato nonostante il cessate il fuoco sancito dagli accordi di Minsk. Le forze ucraine non intendono iniziare il ritiro delle armi pesanti dalla linea di fronte perché i separatisti, denuncia il portavoce della difesa Anatoly Stelmakh, continuano a non rispettare il cessate il fuoco. Gli accordi, che sono valsi gli sforzi diplomatici di Merkel e Hollande, presi tra Putin e Poroshenko a inizio febbraio prevedono che due giorni dopo l’entrata in vigore della tregua le parti coinvolte nel conflitto ritirino le loro armi da una zona cuscinetto fra 50 e 140 km, a seconda della gittata delle armi, e sempre secondo l’intesa, doveva essere completato entro 14 giorni. Pare che, invece, gli altri termini a effetto immediato dell’accordo di Minsk, praticamente ignorato nella sua prima formulazione risalente a settembre dello scorso anno, siano per il momento rispettati: liberazione dei prigionieri, ritiro delle forze straniere impegnate negli scontri.

Si è concluso intanto nella notte il primo scambio di prigionieri tra i due fronti, sempre in base a quanto concordato a Minsk: gli accordi infatti prevedono lo scambio di tutti i prigionieri. L’operazione ha riguardato 139 militari di Kiev e 52 miliziani filorussi e si è svolta nella terra di nessuno vicino al villaggio di Zholobok, a circa 20km a ovest della città di Lugansk, in mano ai ribelli. Purtroppo nemmeno l’Osce riesce a stabilire se questo punto sia stato totalmente rispettato, perché non è chiaro il numero totale dei prigionieri.

Intanto Stelmakh ha ammesso che comunque sono diminuite dopo il ritiro ucraino della scorsa settimana, le forze di Kiev a Debaltseve, ma ancora questa notte, i separatisti hanno aperto il fuoco contro i militari dell’essercito regolare per ben due volte. “Non si può parlare di ritiro delle armi fino a che le postazioni dei soldati ucraini continuano a essere prese di mira”, ha aggiunto un altro portavoce Vladyslav Seleznnuyov, che prosegue dicendo che il ritiro inizierà quando il nemico smetterà di aprire il fuoco contro le postazioni di Kiev.