Russia: la Nato è una minaccia primaria per Mosca

La Nato è una minaccia primaria per la sicurezza di Mosca. Lo si legge nella nuova versione della dottrina militare della Russia, approvata dal Presidente Vladimir Putin e pubblicata venerdì. La precedente versione risale al 2010, quando era ancora Presidente Dimitri Medvedev, attuale Primo ministro della confederazione. Nel documento attuale, si evidenzia la preoccupazione per “il rafforzamento delle capacità offensive della Nato direttamente alle frontiere russe, e delle misure prese per dispiegare un sistema globale di difesa antimissile” nell’Europa orientale.

Più che un documento tecnico, la nuova dottrina militare russa è un vero e proprio manifesto politico, volto a definire le future priorità geopolitiche del Paese negli assetti mondiali che vanno sempre più modificandosi a causa delle tensioni con l’Ucraina e del fortificarsi del terrorismo islamico. Il carattere difensivo della Russia è comunque confermato, con la sottolineatura che un impegno militare russo potrebbe essere possibile solo dopo il fallimento di tutte le soluzioni non violente.

“Nonostante la probabilità di un conflitto su larga scala contro la Russia sia molto bassa, – si legge nel testo – alcune minacce alla sicurezza del Paese continuano a crescere”. Tra i pericoli “non indigeni” vengono citati lo sviluppo e la diffusione di sistemi strategici di difesa missilistica, i programmi di invio di armamenti nello spazio, nonché la diffusione di armi convenzionali ad alta precisione. In aggiunta, desta preoccupazione anche la crescente instabilità di diverse regioni limitrofe, come i conflitti in Ucraina.

La nuova dottrina militare russa introduce anche il concetto di “dissuasione non nucleare” che concerne un miglioramento del livello di preparazione delle forze militari convenzionali e un impegno con le organizzazioni regionali di sicurezza; il tutto in linea con la strategia militare scelta anche dalla Casa Bianca. La Russia si riserva comunque il diritto di usare il suo arsenale nucleare in caso di aggressione al suo territorio o ai suoi alleati o in caso “di minaccia all’esistenza stessa dello Stato”.

Novità assoluta del testo rispetto alle versioni precedenti, l’interesse del Governo per la regione artica. Uno dei principali obiettivi nei prossimi anni – si legge – sarà quello di “garantire gli interessi nazionali della Russia nell’Artico”, regione strategica per lo sviluppo economico e l’approvvigionamento energetico russo e zona attualmente contesa con Stati Uniti e Canada.