Rosselló si dimette, Porto Rico in festa

Nel giro di pochi giorni, l'ingente mobilitazione dei portoricani ha portato il governatore di Porto Rico, Ricardo Rosselló, ex-presidente del Nuovo Partito Progressista, a rassegnare le dimissioni, che saranno effettive a partire dal 2 agosto. A darne notizia, il quotidiano locale El Nuevo Día, che giorni fa si è schierato contro il governatore e oggi ha esultato per una “rivoluzione che è riuscita a far uscire il governatore dalla sua posizione”. Dopo due anni e mezzo, la poltrona di governatore verrà occupata, in via eccezionale e del tutto transitoria, dall'attuale ministro della Giustizia, Wanda Vazquez Garced

I quinidici giorni decisivi

Le proteste hanno avuto inizio quindici giorni fa, quando uno sparuto gruppo di manifestanti ha chiesto a gran voce le dimmissioni di Rosselló. La protesta ha montato come un'onda, raccogliendo gradualmente centinaia di adesioni, fino a domenica scorsa quando, secondo quanto riportato dall'emittente Aljazeeracentinaia di migliaia di portoricani per El Nuevo Día circa 500.000 – hanno ostruito la capitale San Juan al grido “Ricky, rinuncia, il popolo ti ripudia!”. I dissensi nei confronti del governatore sono espressione di una crisi che da tempo attanaglia l'isola su vari fronti. Dal punto di vista istituzionale, per esempio, 3,2 milioni di portoricani non sono rappresentati nel Congresso statunitense né possono esprimere un voto per eleggere il presidente a Washington. Quest'aspetto ha diramato controversie a partire dalle conseguenze dell'uragano Maria, laddove la Casa Bianca ha avuto potere decisionale sulla somma da stanziare nel Paese. Ad oggi, centinaia di migliaia di persone sono disoccupate e i lavori di ristrutturazione sull'isola non sono ancora stati completati dal 2017Secondo quanto riferisce il The New York Times, circa 1,5 milione di abitanti vive in assoluta povertà. Alla già precaria situazione, si unisce il malcontento per la politica di austerità portata avanti dal governo, mentre gli ultimi episodi di corruzione tra le sfere istituzionali hanno reso la gente esausta.

Social galeotti

La scintilla, che ha acceso la rabbia dei portoricani, è stata la pubblicazione, da parte del Center for Investigative Journalism, un consorzio che assomma diverse testate giornalistiche internazionali, delle chat private del governatore sul social Telegram, in cui lo stesso ha apostrofato diversi ministri e personaggi del mondo dello spettacolo con parole offensive. Nei giorni precedenti alla pubblicazioe, il Federal Bureau of Investigation aveva messo in detenzione due ex funzionari vicini al governatore con l'accusa di aver utilizzato impropriamente 15 milioni di dollari stanziati nel fondo di aiuto all'isola dopo l'uragano Maria, che si abbatté sull'isola nel 2017, causando la morte di circa 5.000 persone

Il mandato di Rosselló

Ex ricercatore in campo biomedico, in seguito uomo d'affari, il 40enne Rosselló è una delle figure più controverse del Paese. In carica dal 2 gennaio 2017, il leader, democratico di formazione, è stato oggetto di aspre critiche da parte del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump il quale, a margine di una conferenza stampa alla Casa Bianca, lo ha definito “incredibilmente incompetente”.  Il Paese fa parte, infatti, delle isole caraibiche ritenute “territorio non incorporato” degli Stati Uniti. L'isola presenta due anime politiche: da una parte il Nuovo Partito Progressista – con un orientamento di centro-destra – che vorrebbe fare di Porto Rico uno Stato a tutti gli effetti “federale” degli Usa; il Partito Popolare Democratico, invece, vuole continuare a mantenere l'attuale status dell'isola, operando, tuttavia, modifiche su alcune legislazioni. Su di tutte, pesa il Jones Act, la legge datata al 1920 che impone solo alle navi battenti bandiera statunitense di trasportare beni per i porti statunitensi. La legge è all'origine delle ingenti tassazioni sui beni diretti all'isola, pertanto i portoricani ora chiedono modifiche sostanziali. A giudicare dal clima di festeggiamenti che si respira sull'isola dopo l'annuncio delle dimissioni del governatore, i portoricani si aprono a un futuro di nuovi orizzonti