Rinnovo del Land in Sassonia. Di nuovo in testa la Cdu, ma al posto di Fdp entrano gli euroscettici

Angela Merkel continua a vincere. E a quasi un anno dall’ultimo voto federale che lo scorso settembre l’ha portata alla guida del suo terzo Governo, in Germania si è tornati alle urne per il rinnovo del Land dell’ex Repubblica democratica (DDR). La regione della Sassonia pure questa volta le è rimasta fedele: il 39,5% dei voti è infatti andato alla Cdu. Ma a fare ingresso nel parlamento regionale, per la prima volta nella storia della Germania, è stato il partito euroscettico Afd (Euro-critici per la Germania), che beccatosi il ben 10% dei consensi siederà vicino al CDU “rigorista” della cancelliera.

E nonostante la piena vittoria sia andata al primo partito tedesco, questo è stato il peggior risultato mai ottenuto in quel Land dalla riunificazione tedesca: CDU ha conquistato infatti mezzo punto in meno rispetto al 2009 – numero che non spaventa, visto il largo consenso di cui ancora gode l’attuale ministro presidente riconfermato Stanislav Tillich -. Il punto è un altro. Il dato cruciale è quello che vedrà il partito cristiano-democratico costretto a trovarsi un nuovo alleato: i liberali della Fdp, infatti, sono stati “schiacciati” dagli euroscettici e per un punto non hanno superato la soglia di sbarramento.

Tramonta così in Sassonia l’ultimo governo “nero-giallo” e al secondo posto, dietro la Cdu, si piazza Die Linke, partito della sinistra radicale che nei Land dell’ex DDR ha una forte tradizione “governista” e che s’è guadagnato il 18,7% dei consensi –Un paio di punti sotto rispetto al 2009 -. I socialdemocratici si sono fermati a un “Deludente 12,3% – Ha affermato il presidente di partito e vice cancelliere Sigmar Gabriel – Ma comunque fuori dal ‘ghetto’ del 10 per cento”. A superare di neanche un punto la soglia di sbarramento sono poi stati i Verdi, che hanno raggiunto un 5,7%. E anche se i tre partiti della sinistra rappresentano insieme la stessa percentuale della Cdu, è già fuori discussione un’alleanza causa “profonde differenze politiche”. Resta infine incerto il futuro della Npd. Il partito di estrema destra, indebolito di mezzo punto ma sempre molto ben radicato sul territorio nelle piccole comunità, dovrebbe aver superato di poco il 5% necessario a entrare nel parlamento locale. Se passasse la soglia, avrebbe sette deputati eletti. E adesso sta tutto a Tillich: lui dovrà decidere con chi formare il governo. Ed è molto probabile che a nascere sarà una nuova grande coalizione, prossima a quella che ha governato il land tra il 2004 e il 2009. Tillich ha espresso la necessità di “Sentire i verdi” e di “Organizzare un colloqui con l’Afd”, anche se un’alleanza sarà pressoché impossibile causa convinto osteggiamento da parte della Cdu di Berlino. La Merkel l’ha ribadito più volte: Afd non può essere un partner di governo. E la cancelliera non può essere contraddetta, specialmente nelle file del suo partito.