Ricostruire Gaza: contributi da Usa, Qatar e Unione Europea

A circa due mesi dalla tregua tra le forze di Hamas e il governo israeliano, Gaza continua a vivere nel disordine e nella distruzione: per ricostruirla, affermano documenti di svariate Ong, occorreranno circa 8 miliardi di dollari. Per non parlare poi del peso – che non ha prezzo – delle vite umane distrutte.
E per iniziare la grande impresa si è riunita questa mattina al Cairo la conferenza dei donatori per la ricostruzione della Striscia, che tra la presenza di 50 stati e almeno 30 ministri degli Esteri, ha visto anche la partecipazione della neo Lady Pesc Federica Mogherini. Ma ad aprire i lavori è stato il presidente palestinese Abu Mazen: “La striscia di Gaza ha conosciuto tre guerre, patito distruzioni immani e pagato un alto prezzo di sangue. La violenza di Israele non è più tollerabile”.Il leader ha poi lanciato un appello per la fine dell’occupazione del Paese da parte di Israele, ricordando le decine di migliaia di abitazioni distrutte nell’ultima offensiva, gli oltre 2.000 morti, gli effetti catastrofici per l’economia e per il settore privato e per tutti quelli – troppi – che hanno perso un lavoro.

E dopo alcuni interventi si è passati al “succo” dell’incontro: i finanziamenti. L’Ue destinerà alla striscia di Gaza ben 450 milioni di euro nel 2015. Lo ha annunciato il capo della diplomazia europea Catherine Asht0n: “Ho visitato la Striscia diverse volte e sono sempre rimasta colpita dalla difficoltà della situazione – ha spiegato – ma anche dalla forza della gente. Oltre 1,5 milioni di persone non possono rimanere ostaggio di una questione politica irrisolta e la gran parte dei 450 milioni europei saranno utilizzati per aiutare le famiglie in maggiore difficoltà”.
Gli stati uniti, invece, contribuiranno alla riedificazione con lo stanziamento di 212 milioni di dollari; il segretario di stato americano John Kerry, nel suo discorso, ha lanciato un appello agli israeliani e palestinesi a “fare più passi positivi per mantenere il cessate il fuoco e instaurare la pace”. Poi i fondi più alti, quelli promessi dal Qatar: il Paese del Golfo ha annunciato che stanzierà un miliardo di dollari,  e questo è l’impegno più grande affermato fino ad ora in conferenza.

Secondo Federica Mogherini “è indispensabile che dal Cairo arrivi un impegno reale e comune sugli obiettivi che si sono posti Egitto e Norvegia nell’organizzare l’incontro: consolidare il cessate il fuoco del 26 agosto, mobilitare nuovi finanziamenti internazionali per la ricostruzione e far sì che l’Autorità Palestinese abbia piena responsabilità a Gaza e nella ricostruzione della Striscia”.

I valichi della Striscia sono ancora chiusi e “Il loro non rispetto degli accordi – ha affermato Abu Mazen – ci impedisce di investire nel 60% della Cisgiordania”. Accanto a quello del leader di Palestina, il monito per la pace è giunto anche dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi: “Lo chiedo al popolo e al governo israeliani: è momento di mettere fine al conflitto”.