Ricercatore britannico condannato all'ergastolo

Un ricercatore britannico di 31 anni della Durham University, Matthew Hedges, è stato condannato all'ergastolo per “spionaggio” negli Emirati Arabi Uniti, dove si trovava per un “viaggio di studio“. Lo ha annunciato la famiglia.

Il caso

Il caso ha suscitato proteste nel Regno Unito e il ministro degli Esteri, Jeremy Hunt, ha commentato la condanna come “contraria alle assicurazioni ricevute” di recente nel Golfo. “Non è ciò che ci aspettiamo da un Paese amico e alleato”, ha detto. Secondo i media locali, la condanna all'ergastolo significa 25 anni di detenzione effettiva, ma Matthew Hedges ha comunque la possibilità di fare appello contro la sentenza entro 30 giorni. Un portavoce della sua famiglia, Nikita Bernardi, ha denunciato che il processo è stato condotto integralmente in arabo – lingua che Hedges non parla, malgrado abbia svolto attività di consulenza in passato per una società basata a Dubai che si occupa di comunicazione politica e questioni di sicurezza – e che l'imputato è stato interrogato senza assistenza consolare prima di firmare documenti che non capiva, rivelatisi alla fine alla stregua di una confessione.

Proteste

“Sono sotto choc”, ha commentato sua moglie, Daniela Tejada, dicendosi allarmata per le possibili intenzioni suicide del marito e bollando le accuse come “false e non provate“. “L'innocenza di Matthew è fuori discussione”, le ha fatto eco un portavoce della Durham University, mentre anche Amnesty International ha protestato. Interpellata al riguardo nell'odierno Question Times, la premier Theresa May s'è infine dichiarata “profondamente delusa” dalla condanna, assicurando che Hunt e il Foreign Office stanno seguendo il caso passo passo e che il governo britannico intende continuare a “fare pressioni” sulle autorità emiratine per ottenere la scarcerazione e il rimpatrio di Hedges.