Razzo cade nel sud di Israele, nessuna vittima: l’Isis rivendica l’attacco

Un missile lanciato dal Sinai ha colpito un’area nel sud di Israele. Poco prima nelle comunità del sud, attorno a Gaza, non lontano dalla regione di confine, sono risuonate le sirene di allarme antimissili. Secondo diverse fonti, il razzo ha colpito una serra agricola nella zona di Eskol. Sono esclusi al momento danni alle persone. Il fatto è avvenuto a poche ore dall’inizio della Pasqua ebraica, quando Israele si prepara alle celebrazioni. Il lancio è stato successivamente rivendicato dall’Isis attraverso l’agenzia Amaq.

Il tentato attacco jihadista arriva a poche ore dalla chiusura del valico di Taba (al confine con l’Egitto) da parte di Tel Aviv. Come conseguenza del provvedimento gli israeliani non potranno passare la frontiera – che resterà chiusa fino alla fine della settimana di Pasqua ebraica – e sono stati invitati a rientrare immediatamente in patria qualora si trovassero nella penisola del Sinai.

La chiusura del confine – la prima da tempo – non riguarda i cittadini di altri Stati ma solo gli israeliani. La decisione – è stato spiegato – è stata presa alla luce di “informazioni concrete” su un attacco programmato contro cittadini israeliani nella area del Sinai. Il valico di frontiera di Taba si trova a poca distanza di Eilat, nel sud del paese, che è la porta per la Penisola del Sinai.

La scelta di impedire il passaggio ai cittadini dello stato ebraico è stata presa dal ministro dei trasporti Yisrael Katz, insieme a quello della difesa Avigdor Lieberman e a esponenti dell’ apparato di sicurezza. Katz, oltre ai trasporti, ha anche il portafoglio dell’ Intelligence e dell’energia atomica. Taba per gli israeliani resterà chiusa fino al 18 aprile, fine di Pasqua ebraica, periodo tradizionale di viaggi all’estero. La decisione è stata presa a seguito degli attacchi in due chiese copte di Tanta e Alessandria, nei quali sono morti oltre 40 cristiani.