Raab ottimista ma resta il nodo irlandese

Non solo aria di intesa ma addirittura una data orientativa: c'è aria di ottimismo a Londra, dove il ministro per la Brexit del governo May, Dominic Raab, ha prospettato il prossimo 21 novembre come giorno in cui Gran Bretagna e Unione europea arriveranno a definire l'accordo che porterà la prima a lasciare la seconda: “Sarò felice – ha spiegato il negoziatore britannico in una missiva inviata a seguito dell'invito del comitato parlamentare bipartisan – di sostenere un'audizione non appena l'accordo sarà definito e al momento mi aspetto che la data giusta sia il 21 novembre”. Raab ha parlato di un'intesa “chiaramente in vista”, più o meno ricalcando quanto già detto da Michel Barnier nei giorni scorsi sui passi in avanti fatti dalle due parti anche se, a conti fatti, i nodi da sciogliere restano ancora diversi e spinosi, questione irlandese in primis.

Il nodo irlandese

Sul fronte della disputa sui confini fra Eire e Irlanda del Nord è intervenuto il ministro degli Esteri di Dublino, Simon Coveney, il quale ha incontrato Raab nella serata di martedì ribadendo che il tempo di tre settimane per un accordo globale è piuttosto esiguo e che sarà necessario che prenda forma al più presto. Del resto, anche dalle parti di Bruxelles continua a regnare la prudenza e, a dispetto delle dichiarazioni ottimistiche di Raab, pare che la questione dei confini fra le due Irlande necessiti di un'analisi ancora più approfondita, anche considerando il buco nell'acqua fatto con il vertice fra le parti svolto a inizio mese. A ogni modo, entro la fine dell'anno entrambi dovranno arrivare all'intesa definitiva.

Prudente ottimismo

A rinforzare i toni positivi di Dominic Raab arriva anche la parte Labour, con il deputato Hilary Benn che, nei giorni scorsi, ha scritto al negoziatore ribadendo la vicinanza di un accordo con la controparte europea anche per quanto riguarda il cosiddetto backstop, con cui il Regno Unito potrebbe rimanere in un accordo doganale temporaneo con l'Ue. Da parte sua, Raab ha precisato che Londra e Bruxelles hanno “risolto la maggior parte dei problemi e stiamo costruendo insieme come dovrebbe essere la relazione futura e fare progressi reali”. Dichiarazioni più pacate da Downing Street, da dove si precisa di essere “al lavoro per raggiungere un accordo il più presto possibile”, evitando di confermare o smentire le previsioni al 21 novembre del capo negoziatore.