Putin e al Sisi scelgono Haftar

Sostegno al maresciallo Khalifa Haftar in Libia. Egitto e Russia si preparano così per la Conferenza di Palermo, durante la quale ribadiranno che, nell'ottica di una stabilità politica del Paese nordafricano, le truppe in forza all'ex generale di Gheddafi diano maggiori garanzie delle “poco affidabili” milizie appoggiate dal presidente del governo di Accordo nazionale, Fayez al Serraj.

L'incontro

Vladimir Putin e Abdel Fattah al Sisi ne hanno discusso a Sochi, in occasione della visita del leader del Cairo. Nella conferenza stampa congiunta, il presidente russo ha rinnovato l'impegno a trovare una “una soluzione per l'attuale crisi politica in Libia” e “terminare la frammentazione delle istituzioni libiche riportando la sicurezza e la sovranità statali”. Da parte sua, il presidente egiziano al Sisi ha confermato l'intento del Cairo di “riunire l'istituzione militare libica per compiere al meglio al suo compito”, con particolare riferimento alla “inaffidabilità” delle milizie locali “dimostrata con le ultime battaglie a Tripoli“. Per al Sisi la sicurezza dei libici dev'essere affidata esclusivamente “alle forze governative e all'esercito nazionale“. Mosca e il Cairo, ha sottolineato Putin, “continueranno a cercare insieme le vie per il superamento della crisi interna in Libia”.

Smentita

Nelle stesse ore in cui discutevano i due capi di Stato, il ministero degli Esteri russo ha smentito le notizie secondo cui Mosca starebbe trasferendo armi all'Esercito nazionale libico di Haftar, definendole una fabbricazione britannica utile solo ad “aggredire” la Russia.