Putin corre ancora per il Cremlino

Vladimir Putin è ufficialmente candidato alle presidenziali russe del 2018, con ottime chance di essere confermato nella sua attuale carica. L'annuncio è arrivato nel corso di un discorso ai lavoratori in una fabbrica di automobili a Nizhny Novgorod. “Non potevo trovare un posto e un momento migliore” ha detto alla folla. “Grazie per il vostro sostegno. Correrò per le presidenziali“.  

Il sì dei giovani

In precedenza Putin si era recato al palasport di Mosca, gremito di giovani, per la cerimonia di consegna del premio “Volontario della Russia“. A quanti lo stavano ascoltando aveva già, in parte, manifestato la sua intenzione di ricandidarsi. “Se prenderò questa decisione – aveva chiesto – voi e le persone a voi vicine sosterranno questa scelta?”. “Sì!” aveva urlato il pubblico in risposta. “Per ogni persona – aveva aggiunto – è sempre una decisione di grande responsabilità perché il motivo per prendere una decisione del genere può essere solo il desiderio di migliorare la vita della gente nel nostro Paese, rendere il Paese più forte, più sicuro e diretto verso il futuro. Ottenere questi obiettivi è possibile solo a una condizione: che ci sia la fiducia della gente, e il sostegno. Capisco che questa decisione deve essere presa a breve e sarà presa nel prossimo futuro. E prendendola certamente terrò conto della discussione di oggi e della vostra reazione. Vi ringrazio“. Al potere dal 2000, alternandosi tra il ruolo di capo di Stato e quello di premier, se rieletto resterà in carica sino al 2014.

Lo Zar

Uomo forte dell'Europa orientale, Putin sta restituendo alla Russia la veste di una superpotenza. Sul fronte geopolitico Putin è diventato il principale interlocutore in alcune aree calde del Medio Oriente, fra cui la Siria. L'intervento della Russisa, storico alleato del regime di Bashar al Assad è stato decisivo, non solo per consentire alle truppe governative di avere la meglio sui ribelli ma anche sul fronte della lotta al terrorismo di matrice jihadista. Interpellato sulla ricandidatura dello “zar“, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, non ha voluto commentare. “Non interferiamo con le elezioni presidenziali in Russia – ha detto -. Quindi non sta a me avere delle opinioni” sull'argomento.