Prove di dialogo fra Xi e Trump

Donald Trump e Xi Jinping potrebbero incontrarsi il prossimo mese in Argentina a margine del summit dei Paesi del G20, che si terrà a Buenos Aires del 30 novembre e 1 dicembre prossimi. I leader delle due maggiori economie del pianeta potrebbero vedersi alla viglia del vertice, il 29 novembre prossimo, secondo una fonte che preferisce rimanere anonima che ha parlato al South China Morning Post. Trump e Xi avrebbero quindi trovato un accordo provvisorio per tornare a parlarsi faccia a faccia: oltre alle indiscrezioni, è arrivata la conferma del vice primo ministro cinese, Liu He, il consigliere economico di Xi, che “Cina e Stati Uniti sono ora in contatto reciproco”. 

In contatto

Né dalla Casa Bianca, né dal ministero degli Esteri di Pechino sono arrivati finora ulteriori dettagli, anche se nei giorni scorsi, il portavoce Lu Kang, aveva confermato che Cina e Stati Uniti sono “in comunicazione” per incontri a ogni livello. Secondo una fonte governativa cinese sentita dal quotidiano di Hong Kong, la data dell'incontro potrebbe andare bene per entrambi i leader, perché non intralcerebbe le rispettive agende interne: fino al 6 novembre prossimo, Trump sarà impegnato con le elezioni di metà mandato, mentre Xi, nelle prossime settimane, impegni legati al quarantesimo anniversario dell'inizio dell'era delle riforme e aperture del sistema cinese al capitalismo, inaugurata nel 1978 dall'allora leader, Deng Xiaoping. Il summit del G20 sarà l'unico evento internazionale a cui parteciperanno sia Xi sia Trump prima della fine dell'anno: il presidente Usa ha cancellato la propria partecipazione al summit dell'Apec (Asia-PAcific Economic Cooperation) di Port Moresby, in Papua Nuova Guinea, in programma per il 17 e 18 novembre prossimi.

Escalation

L'incontro, se effettivamente si terrà, vedrà Trump e Xi di fronte per la prima volta dall'escalation sul commercio che oggi vede centinaia di miliardi di dollari di merci importate da Cina e Stati Uniti sottoposte a dazi. Alla disputa sulle tariffe si sommano, però, nuovi capitoli che contribuiscono ad aumentare la tensione tra Pechino e Washington: dal Mare Cinese Meridionale a Taiwan, fino alle accuse Usa di interferenze elettorali da parte della Cina, ultimo nodo da sciogliere nel difficile rapporto bilaterale. Le intromissioni di Pechino, aveva detto Trump domenica scorsa durante un'intervista al programma 60 Minutes trasmesso dalla Cbs, costituiscono “un problema più grosso” di quello rappresentato della Russia.