Proseguono le esecuzioni in Arabia Saudita, giustiziate 2 persone

Con l’accusa di omicidio e traffico di droga oggi due cittadini sauditi sono stati decapitati; la notizia arriva direttamente dai media ufficiali. Dall’inizio dell’anno si contano 82 persone giustiziate nello stato Arabo con una pena capitale.

Nel regno saudita vige una rigida interpretazione della sharia , la legge islamica che prevede la pena di morte per i crimini di stupro, omicidio, apostasia, rapina a mano armata,traffico di droga, stregoneria, adulterio, sodomia e omosessualità. In caso di reati violenti molto gravi, i condannati a morte possono essere anche crocifissi.

Nel 2013 i dati rivelano che tale pratica è stata eseguita su 78 accusati, principalmente per omicidio e stupro ma il record si è raggiunto nel 1995 con 191 esecuzioni. Secondo alcuni dati, dal 1985 ad oggi sono state eseguite oltre 2000 condanne a morte, la maggior parte in luoghi pubblici, la metà delle vittime di questo sistema giudiziario sono straniere. I processi si svolgono in segreto senza alcun sostegno legale per gli accusati. L’Arabia Saudita si classifica così come il terzo paese boia, dopo la Cina e l’Iran, per il numero di pene capitali.