Popolo diviso tra Maduro e Guaidò

Ieri il popolo del Venezuela è sceso in piazza diviso. Mentre nel Paese prosegue da giovedì scorso un blackout elettrico che ha causato la morte di 15 pazienti di ospedali in dialisi, la gente si è mobilitata. Il leader dell'opposizione Juan Guaidò e il presidente Nicolas Maduro hanno chiamato a raccolta i loro sostenitori.

Il blackout

Intanto, se non si ripristina del tutto l'elettricità, altri pazienti in dialisi sono a forte rischio. Francisco Valencia, direttore del gruppo per i diritti della salute di Codevida, spiega: “L'energia elettrica è tornata ieri a mancare in varie zone di Caracas dove era tornata poche ore prima”. “La situazione delle persone con insufficienza renale è molto difficile, critica, stiamo parlando del 95% delle unità di dialisi, e oggi probabilmente si raggiungerà il 100%, che sono paralizzate a causa dell'interruzione di corrente”, ha aggiunto Valencia. Intorno alle 9.45 (le 14.45 in italia) la rete di semafori di Caracas ha smesso di funzionare, come dimostrano le immagini e i video caricati sui social.  

La manifestazione di Guaidò…

La manifestazione convocata da Guaidò, sul luogo in cui fin da diverse ore prima si erano radunati reparti antisommossa della polizia venezuelana, si è svolta senza incidenti, in quanto le forze dell'ordine si sono ritirate poco prima dell'inizio. La decisione è stata salutata con applausi e ovazioni dalla folla, dopo che si erano registrati momenti di tensione, quando la polizia ha cercato di impedire la concentrazione dei manifestanti. Guaidó ha commentato: “Pensano di spaventarci oggi, ma avranno una sorpresa dal popolo e dalla piazza”. Juan Guaidò, presidente ad interim del Venezuela, su Twitter si era espresso così davanti alle notizie relative all'intervento di polizia e forze speciali, che a Caracas stavano impedendo l'accesso dei cittadini all'area dove era in programma la mobilitazione. “Pretendono di prenderci per stanchezza, ma non hanno alcuna chance di contenere un popolo che è determinato a ottenere la fine dell'usurpazione. E oggi lo faremo vedere per strada. Attenti”, conclude.

…e quella di Maduro

Nelle stesse ore, migliaia di sostenitori del regime, vestiti di rosso, hanno manifestato il proprio sostegno a Nicolas Maduro nella Marcia Antimperialista Bolivariana. La marcia si è tenuta nel giorno d'anniversario dell'imposizione, da parte dell'allora presidente americano Barack Obama, delle prime sanzioni contro alti dirigenti venezuelani. “Oggi, quando l'impero Usa, disperato, per mettere le mani sulle nostre risorse naturali intensifica le sue brutali aggressioni contro la Patria, ci fermiamo decisi per difendere la nostra terra e gridare con forza: Yankee Go Home!”, ha scritto il presidente venezuelano su Twitter. Il ministro degli Esteri, Jorge Arreaza, ha detto ai cronisti che “questo che vediamo è un popolo che resiste, e per questo sappiamo che supererà tutte le difficoltà”. Cabello ha aggiunto che “l'usurpazione che sta tentando sulla presidenza (Guaidò) non ha avuto e non avrà successo” e che “vuole costantemente fare del danno al nostro popolo, chiedendo sanzioni, chiedendo il blocco, chiedendo che gli taglino la luce al popolo, agli ospedali, alle cliniche, a quelli che sono malati“. Secondo il regime, il blackout elettrico è un complotto statunitense.