Pakistan: droni Usa su talebani, 7 morti

È di almeno sette militanti uccisi il bilancio di due attacchi separati condotti stamattina con droni americani nel nordovest del Pakistan, nella zona tribale del Nord Waziristan. I due velivoli senza pilota hanno sparato 4 missili su due compound nella Shawal valley. Lo rende noto la tv Express news e fonti locali. Nel primo raid un drone Usa ha esploso due missili sul quartier generale dei talebani del Punjab, uccidendo quattro persone e distruggendo completamente l’edificio appartenente a Qari Imran, dove era in corso un incontro. Nel secondo raid, invece, è stato preso di mira il nascondiglio di talebani uzbeki, con un bilancio di tre militanti uccisi e diversi altri feriti.

L’attacco con droni Usa di oggi è il 22esimo del 2014 in Pakistan. Finora il bilancio è di 154 sospetti militanti uccisi. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno condotto dettagliate ricerche sul campo riguardanti attacchi con droni. I risultati che ne sono scaturiti hanno sollevato forti interrogativi su possibili violazioni del diritto internazionale che potrebbero costituire esecuzioni extragiudiziali o crimini di guerra. Un rapporto di Amnesty intitolato “Sarò io il prossimo? Gli attacchi statunitensi coi droni in Pakistan”, dell’ottobre del 2013, conteneva numerose prove sulle uccisioni illegali causate nelle aree tribali del Pakistan nordoccidentale dagli attacchi coi droni – alcuni dei quali potrebbero essere considerati persino crimini di guerra – e la pressoché totale assenza di trasparenza del programma statunitense. Nonostante l’elevata probabilità di colpire degli innocenti, l’uso dei droni rimane uno dei punti fermi dell’amministrazione Obama nella lotta al terrorismo.