Oxfam, sospesi i finanziamenti governativi

La bufera dello scandalo sessuale che ha travolto l'ong umanitaria Oxfam porta il suo primo effetto concreto: il governo del Regno Unito ha infatti deciso che, temporaneamente, i nuovi finanziamenti per l'organizzazione verranno sospesi. Una decisione arrivata di comune accodro con i vertici di Oxfam, come spiegato dallo stesso ministro per la Cooperazione allo sviluppo, Penny Modraunt, la quale ha dichiarato che lo stop ai soldi dei contribuenti resterà finché l'ong non raggiungerà gli “standard elevati” richiesti dal governo. Va ricordato che, nel 2016-2017, l'amministrazione britannica ha versato 31,7 milioni di sterline alla ong per le sue attività su scala globale.

La testimonianza

Non accenna a fermarsi, dunque, l'onda lunga dello scandalo che ha sconvolto il mondo delle ong. Non più di qualche ora fa, i vertici di Oxfam avevano deciso di istituire una commissione per investigare le accuse sugli abusi che sarebbero stati commessi dal proprio personale fra il 2006 e il 2011, in Ciad e ad Haiti, dove i funzionari si erano recati dopo il catastrofico sisma del 2010 e dove avrebbero organizzato festini a luci rosse con alcune donne del posto utilizzate come prostitute. Una di queste donne avrebbe affermato, come riportato dal 'Daily Mail', di aver partecipato a diversi di questi incontri (a pagamento e avvenuti nel 2010, all'indomani del terremoto), anche se non ancora maggiorenne.

Il piano

Sospesi i finanziamenti governativi, Oxfam affiderà alla commissione indipendente il “potere di revisione delle pratiche adottate”. L'obiettivo dei vertici dell'organizzazione non governativa, in primis la direttrice di Oxfam International, Winnie Byanyima, è di “porre fine all'uso di credenziali false, disoneste e inaffidabili da parte di personale che presta o ha prestato servizio a Oxfam. Nessuna referenza sarà rilasciata dall'ong prima che il nuovo sistema sia posto in essere”. Un'iniziativa pensata dal direttivo per espiare “ciò che è successo ad Haiti” perché “ha macchiato Oxfam”. Di questo, la direttrice Byanyima si era già scusata, affermando però che “le parole non sono sufficienti” e che “servono azioni concrete: proprio per questo motivo con i direttori nazionali di Oxfam ho concordato un piano d’azione che vedrà il raddoppio delle persone al lavoro per salvaguardare i nostri beneficiari in tutto il mondo”.