O'Rourke: “Ho preso una decisione”

Forse è l'ora della notizia più attesa sul fronte democratico in vista delle presidenziali 2020: l'ex deputato texano Beto O'Rourke, da più parti segnalato come il più accreditato rivale per la corsa alla Casa Bianca per Donald Trump, sarebbe infatti in procinto di ufficializzare la sua candidatura. Certo, ci sarà da correre prima alle primare, dense di nomi importanti ma l'indiscrezione fornita dal Daily Beast spiana la strada alla presenza di un possibile grande favorito. Al netto di sorprese, il nome di O'Rourke figurava già da prima della presentazione delle prime candidature quello più accreditato per sfidare il Tycoon alle elezioni, se non altro perché considerato l'unico in grado di raccogliere il testimone di Barack Obama. Il dem avrebbe detto, secondo il Db, che “Amy (sua moglie, ndr) e io abbiamo preso una decisione su come possiamo meglio servire il nostro Paese… Siamo entusiasti di condividerla presto con tutti”.

Verso le primarie

L'indiscrezione è completata da quanto riporta il Dallas Morning news, secondo il quale il democratico di El Paso non avrebbe avanzato la propria candidatura per sfidare il senatore John Corryn per il Senato nel 2020. Il che, di fatto, aprirebbe ancora di più la pista verso la Casa Bianca. D'altronde, era stato lo stesso O'Rourke a promettere che entro la fine di febbraio avrebbe preso una decisione: lo ha detto a Oprah Winfrey dopo la sfida (persa) contro Ted Cruz alle Midterm, a seguito della cifra record di 80 milioni di dollari racimolata, e lo ha confermato anche alla stampa, dando una sorta di anticipazione dei probabili temi della sua campagna già a El Paso, sua città natale, allestendo un comizio pochi chilometri da un altro tenuto da Trump.

Orientamento

Sarebbe interessante vedere una figura come O'Rourke alle primarie, vista la sua impronta fortemente progressista che, almeno in teoria, dovrebbe far presa su una fascia giovane di elettori. Questo almeno secondo gli analisti politici. Lo stesso O'Rourke, nel corso della sua carriera politica ha testato il suo indice di gradimento in aree fortemente repubblicane, rifiutando peraltro donazioni (durante le mid 2018) da qualsiasi movimento di azione politica. Ora non resta che capire se il suo nome andrà ad aggiungersi alla nutrita schiera di pretendenti dem, dalla vecchia guardia Bernie Sanders a Elizabeth Warren, passando per Castro, Kamala Harris, Gabbard, Booker e via discorrendo. Tutti con un profilo interessante ma forse, vista l'attesa, con meno appeal.