Omicidi a Liegi: è stato terrorismo

L'uccisione di due poliziotti e di un comune cittadino a Liegi sono stati un atto di terrorismo. Lo ha detto il portavoce della Procura belga, Eric Van Der Sypt, che in conferenza stampa ha parlato di “omicidi terroristici”.

Terrorismo

“I fatti sono rubricati come omicidio terroristico e tentato omicidio terroristico“, ha detto Van Der Sypt riferendosi anche alle sparatorie che hanno ferito diversi altri agenti di polizia. Il portavoce della Procura ha confermato che il killer prima di essere abbattuto ha gridato più volte “Allah è grande” durante l'attacco “ed è stato in contatto con persone radicalizzate”.

L'altro omicidio

Le vittime, intanto, sono salite a quattro. La sera prima di colpire, Benjamin Herman (questo il nome del terrorista) aveva ucciso un uomo. Lo ha confermato il ministro dell'Interno belga Jan Jambon alla radio Bel Rtl. La vittima si chiamava Michael Wilmet, 30 anni, un ex detenuto conosciuto da Herman. Il suo corpo era stato scoperto in un'abitazione di Marche-en-Famenne, a 50 km da Liegi. Secondo quanto riferito dall'emittente televisiva pubblica Rtbf, Wilmet sarebbe stato ucciso con un martello e l'arma del delitto è stata trovata nel veicolo di a Liegi. La polizia sta cercando anche di accertare l'eventuale legame tra il rilascio di Herman (era al suo 14mo permesso) e una rapina commessa nella notte tra lunedì e martedì in una gioielleria a Rochefort. La radicalizzazione del terrorista, secondo uno degli investigatori, sarebbe avvenuta “in carcere“. Herman, fra l'altro, era in una lista di sospetti proprio per legami con ambienti estremisti.