Nuovo attacco di Trump a Sessions

Non è più idilliaco da tempo il rapporto fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo attorney general, Jeff Sessions, al quale non ha mai perdonato di aver ricusato l'indagine sul Russiagate spianando la strada al superprocuratore Mueller. Nonostante questo, però, Sessions continua a ricoprire il suo ruolo e a smentire tutti i pronostici che, negli ultimi mesi, lo indicavano come il prossimo pezzo da 90 dello staff del Tycoon destinato all'addio. Una sensazione rafforzata tuttavia nelle ultime ore, dopo che il ministro ha messo sotto accusa due membri del Congresso vicini a Trump ricevendo la bacchettata del presidente via Twitter: “Due indagini di vecchia data, dell'era Obama, su due membri del Congresso molto popolari che vengono colpiti appena prima delle elezioni di metà mandato dal Dipartimento di giustizia di Jeff Sessions. Due facili vincitori messi ora in discussione perchè non c'è abbastanza tempo. Bel lavoro Jeff…”

 

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L'attacco di Trump

Un attacco nemmeno troppo velato contro l'attorney general e la sua politica, che va a inasprire ulteriormente un clima già di per sé teso, da un lato per le imminenti elezioni di midterm, dall'altro per l'ulteriore stoccata che mette in discussione Sessions e la sua posizione alla guida del Ministero della Giustizia. Va da sé che, almeno da un punto di vista etico, la scelta dell'attorney di proseugire per la sua strada è ineccepibile: regola vuole, infatti, che la politica non influenzi il percorso della giustizia e, per questo, il tweet di Trump è stato fortemente criticato dall'opinione pubblica americana. Il Tycoon, però, ha toccato non tanto la legittimità del lavoro di Sessions, quanto piuttosto criticato la tempistica che, a suo dire, danneggerebbe il partito in vista delle elezioni.

Il vademecum

A ogni modo, come scritto in un vademecum del 2016 dall'allora attorney Loretta Lynch, citato dalla Cnn, “la politica non deve ricoprire alcun ruolo nelle decisioni degli investigatori o dei pubblici ministeri federali in merito a indagini o accuse penali. Le Forze dell'ordine e i pubblici ministeri non possono mai selezionare i tempi delle misure investigative o delle accuse penali allo scopo di influenzare le elezioni, o allo scopo di dare un vantaggio o uno svantaggio a qualsiasi candidato o partito politico”. Il che, in sostanza, renderebbe Sessions inattaccabile anche dal punto di vista della tempi.