NUOVO APPELLO DEL LEADER DI AL QAIDA: “STRINGETEVI AI TALEBANI CONTRO L’ISIS”

“Stringetevi attorno ai talebani afghani e respingete l’Isi e il suo leader Abu Bakr al-Baghdadi”. A lanciare l’appello ai propri combattenti è Zayman al Zawahri, successore di Osama bin Laden a capo di Al Qaida. Lo riferisce il Site, il gruppo d’intelligence non governativo che monitora l’attività dei terroristi tra i network su internet.

Il leader dell’organizzazione terroristica afghano-pakistana è riapparso in un video dopo aver diffuso negli ultimi tempi solo messaggi audio. Nel filmato chiede ai suoi miliziani di affiancare i talebani afghani per respingere l’isis. Zawahri non è nuovo a critiche contro l’autoproclamato Stato islamico di Abu Bakr al Baghdadi. Lui stesso è figura non gradita da molti Governi, Stati Uniti in primis che, dopo l’11 settembre, hanno avviato una guerra senza è confini contro l’organizzazione islamista. Zawahri è già sfuggito, negli anni, ad almeno quattro tentativi di eliminarlo e attualmente si nasconderebbe al confine tra Afghanistan e Pakistan.

Al-Qaida (dall’arabo “la Base”, spesso scritto secondo la grafia inglese, Al Qaeda) è una organizzazione terroristica islamista nata nel 1989 impegnata nell’organizzazione e nell’esecuzione di azioni violente sia nei confronti dei vari regimi islamici filo-occidentali definiti munafiqun (ipocriti), sia del mondo occidentale in toto, definito sommariamente kufr (infedele).

È stato guidato sino alla morte, avvenuta il 2 maggio 2011, dal miliardario saudita Osama bin Laden; dopo la sua morte, avvenuta in Afghanistan per mano delle forze speciali Usa, la guida ideologica è passata a al-Zawahiri, ex medico del Cairo, appartenente a una famiglia di dotti religiosi e di magistrati egiziani. Entrambi fanno riferimento nella loro propaganda all’attivismo ideologico-politico dello shaykh Abd Allah Yusuf al Azzam, attivista palestinese morto nel 1989 che, una volta giunto in Pakistan – paese allora in prima linea nell’opera di organizzazione del contrasto delle forze armate sovietiche che avevano invaso il confinante Afghanistan – fondò il movimento dei Mujahidin, i “patrioti impegnati nella jihad”.