Nuove sanzioni Ue contro Pyongyang: stop a visti e investimenti

Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato sanzioni autonome nei confronti della Corea del Nord, aggiuntive a quelle decise dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, volte ad aumentare la pressione su Pyongyang. Le misure hanno effetto immediato e includono il divieto di investire in Nordcorea, in tutti i settori (prima il divieto ne riguardava solo alcuni); il divieto totale di vendere greggio e prodotti raffinati al regime di Kim; i trasferimenti personali di denaro dall’Ue alla Corea del Nord non potranno eccedere i 5 mila euro, contro i precedenti 15 mila.

In aggiunta, gli Stati dell’Ue si impegnano a non rinnovare alcun permesso di lavoro rilasciato a cittadini nordcoreani, fatta eccezione per i rifugiati e le persone bisognose di protezione internazionale. Vengono inoltre aggiunte tre persone e sei entità alla lista di coloro che sono sottoposti a limitazioni di viaggio; il numero dei sottoposti a sanzioni autonome dall’Ue sale così a 41 persone e 10 entità, cui si aggiungono 63 individui e 53 entità elencati dalle Nazioni Unite.

Da parte sua Vladimir Putin ha firmato un decreto che prevede la messa in atto delle sanzioni russe contro la Corea del Nord approvate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu in risposta ai test nucleari e missilistici del regime di Pyongyang. Secondo quanto riportato dai media i media russi, il documento si riferisce alla Risoluzione 2.321 del 30 novembre 2016, che prevede misure restrittive speciali contro la Corea del Nord.

Intanto il regime nordcoreano prepara una possibile cyberguerra: Kim Jong Un ha dispiegato un esercito di 6.000 hacker in grado di rubare milioni di dollari. Secondo il New York Times gli attacchi hacker sono un’arma quasi perfetta per una Pyongyang isolata che ha poco da perdere. La convinzione degli uomini di Kim è che nessuno risponderà con un attacco militare a un cyberattacco nel timore di un’escalation catastrofica nella penisola coreana.