NUOVA LEGGE ANTI-TERRORISMO IN RUSSIA, SNOWDEN: “VIOLA DIRITTI UMANI E BUON SENSO”

“Putin ha firmato un pacchetto di nuove leggi repressive che violano non solo i diritti umani ma il buon senso: per la Russia è un giorno nero”. E’ il lapidario messaggio che Edward Snowden, la talpa del “datagate”, ha affidato a Twitter per commentare le nuove misure contro il terrorismo approvate dal Cremlino. Secondo Snowden, l’ex tecnico della Cia che proprio in Russia ha ricevuto asilo, le nuove leggi da “Grande Fratello” costeranno oltre 33 miliardi di dollari al web russo in tasse”.

La normativa che porta il nome della deputata della Duma Irina Yarovaya, del partito conservatore nazionalista Russia Unita, comporta una serie di nuovi obblighi per i cittadini russi. La normativa inserisce nel Codice penale russo un nuovo articolo, l’omessa denuncia di reato, che prevede pene detentive fino a un anno. In pratica, chiunque non collabori con le autorità denunciando tutto ciò che sa circa la preparazione di attentati o altri atti analoghi, rischia fino a un anno di galera. Lo stesso vale per chi non comunica informazioni in suo possesso circa insurrezioni armate, dirottamenti, ma anche manifestazioni non autorizzate.

Inoltre sono previste pene che vanno da cinque a dieci anni di reclusione per chi “organizza o incoraggia le persone a partecipare a disordini di massa”, è vietato il proselitismo, la predicazione, la preghiera e la diffusione di materiale religioso al di fuori dei luoghi di culto “appositamente designati”, ossia quelli delle istituzioni religiose ufficialmente riconosciute.

Gli operatori telefonici dovranno conservare le informazioni sul contenuto delle telefonate e della corrispondenza di tutti gli utenti per sei mesi, compresi audio, video e foto, e i metadati per tre anni. I fornitori di servizi internet con dati criptati (Whatsapp, Telegram, Viber) saranno obbligati a fornire le chiavi di codifica in caso di richiesta da parte dei Servizi segreti.

Si parla di una multa fino a un milione di rubli anche per chi conduce “attività missionaria” in violazione della nuova legislazione. Questo punto ha causato dure critiche da parte di alcuni rappresentanti delle Chiese protestanti in Russia, che in una lettera al leader del Cremlino, hanno parlato di “violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali in tema di libertà religiosa”.