Nucleare Iran, gli Usa: la prossima settimana vertice Zarif-Kerry

Da tempo la questione del programma nucleare iraniano è al centro di un’accesa discussione tra Teheran e la comunità internazionale, Usa in testa. L’Iran si giustifica spiegando che è per scopi energetici e medici. La comunità internazionale, essendo l’Iran un grande produttore di petrolio, teme che il programma nucleare sia solo per scopi bellici, per dotare il paese di un ordigno nucleare. Il 9 gennaio il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Jen Psaki, ha affermato che il giorno 14 il Segretario di Stato, John Kerry, terrà a Ginevra un colloquio sulla questione del nucleare iraniano con il ministro degli Esteri dell’Iran, Javad Zarif. Durante la conferenza stampa la Psaki ha affermato che l’imminente colloquio mirerà a fornire la “guida” per le consultazioni bilaterali previste dal 15 al 17 gennaio fra Usa e Iran.

Nel novembre del 2013, sempre a Ginevra, tra Iran e la comunità internazionale (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia, Germania) era stato già raggiunto un accordo provvisorio che, una volta scaduto nel luglio del 2014, fu di comune accordo prolungato fino allo scorso mese di novembre. A novembre 2014, a Vienna, i negoziati sono falliti e le parti hanno convenuto di estendere le trattative per altri sette mesi.

I nodi da sciogliere sono sostanzialmente due, da un lato il tema dell’arricchimento dell’uranio, con Teheran pronta a rispettare l’accordo sullo stop all’arricchimento al 20% ma decisa a continuare a produrre combustile per le proprie centrali nucleari. Dall’altro quello delle sanzioni: la cancellazione totale delle sanzioni, in particolare quelle sull’export del petrolio che strangolano l’economia del Paese. La speranza per il prossimo incontro rimane quella di riuscire, dopo oltre un decennio, a raggiungere un accordo permanente sul contestato programma nucleare iraniano.