NEPAL: ANCORA SOPRAVVISSUTI, ANCHE UN ANZIANO CENTENARIO

Sono moltissimi gli abitanti del Nepal che ancora non hanno ricevuto aiuti che si stanno invece ammassando nell’aeroporto di Kathmandu. Il rappresentante dell’Onu in Nepal, Jamie McGoldrick, ha detto che il governo nepalese “non dovrebbe applicare i controlli di dogana” normalmente applicati. Anche il capo delle operazioni umanitarie, Valerie Amos, ha detto che il Nepal ha il dovere di garantire un accesso più veloce agli aiuti.

A rallentare le procedure anche la chiusura dell’unico aeroporto internazionale del Nepal, quello di Katmandu, che è stato chiuso agli aerei di grandi dimensioni a causa dei danni all’unica pista. Lo riferiscono a Xinhua le autorità aeroportuali, spiegando che sulla pista ci sono crepe causate dall’arrivo di velivoli molto pesanti. Questo ha inevitabilmente delle conseguenze sulle consegne degli aiuti che arrivano dall’estero.

A quanto si è appreso un team misto dell’esercito e della polizia nepalese ha estratto, dopo otto giorni dal sisma, tre persone ancora vive da una costruzione crollata nel villaggio di Syauli, nel distretto di Sindhupalchowk che ha avuto il maggior numero di vittime (1.700). I tre sono ora ricoverati in un ospedale militare. Mentre sale a 7.240 morti e 14.122 feriti il bilancio delle vittime del devastante terremoto, si apprende anche la notizia che una delle persone estratte vive dalle macerie ha 100 anni. Il suo nome è Funchu Tamang.