Nemmeno la Francia ama Macron

Crolla ancora il gradimento popolare per Emmanuel Macron: il 61% dei francesi non lo ritiene un buon presidente. Lo rivela un sondaggio realizzato dall'istituto Odoxa e pubblicato dal quotidiano “Le Figaro”. All'immagine del fondatore di “En Marche” non ha giovato la vittoria ai mondiali russi dei Bleus. Non c'è stato, insomma, l'effetto “coppa del mondo” di cui beneficiò invece il suo predecessore Jacques Chirac nel 1998. I risultati della ricerca confermano ancora una volta che tra Macron ed i francesi non c'è mai stata una vera e propria “luna di miele” dopo la vittoria al ballottaggio presidenziale contro la Le Pen e la conquista della maggioranza nelle elezioni parlamentari. 

Calo senza sosta

Un sondaggio analogo pubblicato da Odoxa lo scorso 26 giugno aveva indicato che il 59% dei francesi forniva un giudizio negativo della presidenza Macron. Una percentuale, dunque, che in nemmeno un mese è salita di due punti nonostante l'enorme esposizione mediatica per il trionfo a Mosca della squadra di Deschamps.Tutto questo quando è passato poco più di un anno dalla sua ascesa all'Eliseo.

Poco amato anche dagli italiani

Lo scarso apprezzamento per l'operato di Macron sembra unire i transalpini ai loro “cugini” italiani: un sondaggio Demos, infatti, pubblicato in contemporanea con quello di Odoxa, ha attestato come il leader di En Marche sia il politico mondiale meno amato nel Belpaese. Nella scarsa popolarità del presidente francese fra gli italiani può aver influito il suo braccio di ferro nel mese di giugno con il governo Conte sulla questione immigrazione e l'accusa di “cinismo e responsabilità”.

Accuse di strumentalizzazione

Nel calo di consenso personale del presidente, nonostante l'entusiasmo diffuso tra i francesi per la vittoria del Mondiale (l'82% crede che l'evento avrà un impatto positivo per il paese), possono aver giocato un ruolo le accuse di aver strumentalizzato il successo dei Bleus per fini politici. Molti connazionali non gli hanno perdonato il modo in cui ha seguito la spedizione russa degli uomini di Deschamps: ha promesso di raggiungere la nazionale soltanto in caso di passaggio di turno ai Quarti di finale. Circostanza che si è poi concretizzata, trasformando il cammino vittorioso dei Bleus in un palcoscenico perfetto per promuovere la sua immagine pubblica. Ma la tradizionale forza comunicativa del calcio, in questo caso, sembra non avere avuto l'effetto sperato da Macron.