Mosca annuncia la vittoria sull'Isis

La Russia celebra quella che considera la sconfitta definitiva dell'Isis in Siria. L'assalto a Deir el-Zor, ultima piazzaforte jihadista, su cui è caduta nelle ultime settimane una tempesta di fuoco, ha avuto successo e ora, sottolinea il ministero della Difesa russo, non c'è più “un solo insediamento abitato” ad essere sotto scacco dei terroristi. Mosca dunque è pronta a dar fiato alle fanfare: a marzo, infatti, ci saranno le elezioni presidenziali e Vladimir Putin potrà ben dire di aver mantenuto la promessa di un impegno “a termine”.

Il vincitore

Ad anticipare la notizia del trionfo militare, è stato d'altra parte il presidente in persona che mercoledì, annunciando di correre per il quarto mandato, aveva rivelato come “le operazioni militari sulla riva est e su quella ovest dell'Eufrate” si fossero concluse “con una completa sconfitta dei terroristi“. “Certo – ha argomentato – potranno esserci ancora dei focolai di resistenza ma in generale il lavoro militare in questa fase è finito”.

L'annuncio

Nelle scorse ore il responsabile delle operazioni principali dello Stato Maggiore russo, il generale Serghei Rudskoi, ha confermato che sì, la “missione affidata alle nostre forze armate” si è effettivamente “conclusa” e che ora la priorità passa ad assistere “la popolazione civile” nonché “vigilare sul rispetto del cessate il fuoco” sulla base delle intese raggiunte ad Astana. Poi ha snocciolato i numeri dell'assalto finale: 100 missioni al giorno per i jet russi dislocati in Siria, 14 uscite “massicce” dei bombardieri a lungo raggio, contributo “decisivo” delle forze speciali. Ora, come sempre, dopo la guerra inizia la parte più difficile: vincere la pace.

Verso Astana

Il prossimo summit di Astana – dove Russia, Turchia e Iran sono le potenze garanti” dei negoziati – si terrà il 21-22 di dicembre e l'obiettivo è quello di lavorare al Congresso dei Popoli Siriani, che dovrà – così spera Mosca – spianare la strada alla Costituente, alle elezioni e a una soluzione definitiva della crisi.