MIGRANTI, IL PIANO B DELL’UE: 6 MILIARDI AD ATENE INVECE CHE AD ANKARA

Bruxelles starebbe pensando a un “piano B” per fermare i flussi di migranti che partono per nave dal territorio turco e sbarcano sulle isole egee: invece di dare sei miliardi di euro ad Ankara perché li fermi sulle sue coste, versarli al governo ellenico. In questo modo Atene avrebbe i fondi per costruire e gestire “hotspot” sulle sue isole e in tali strutture verrebbe valutato se i richiedenti asili abbiano o meno il diritto di godere dello status di rifugiato. A lanciare l’indiscrezione e’ il quotidiano tedesco “Bild”, che ha raccolto la notizia in forma riservata da un “ministro europeo”. Il vicecapo del servizio dei portavoce della Commissione europea, Alexander Winterstein, ha invece smentito.

L’elaborazione di questo nuovo piano sarebbe stata resa necessaria dalla politica sempre più autoritaria del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, al quale è stata promessa un’accelerazione della procedura di adesione all’Unione Europea in cambio del suo intervento per frenare l’afflusso di migranti. Tale promessa è, però, sempre meno difendibile a fronte dei gravi e ripetuti attacchi alla libertà di stampa commessi nelle ultime settimane dall’esecutivo turco. Un ulteriore preoccupante segnale è stato il repentino, recente licenziamento del primo ministro Ahmet Davutoglu, figura dall’atteggiamento meno conservatore e intransigente che ha gestito in prima persona la trattativa con Bruxelles.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata però venerdì scorso, quando Erdogan si è rifiutato di irrigidire le norme antiterrorismo, ponendole in linea con quelle comunitarie, facendo così saltare una delle condizioni necessarie per garantire ai cittadini turchi di viaggiare nel territorio Ue senza visto, apertura che avrebbe dovuto preludere a una trattativa per l’ingresso nella comunita’ europea.