“Messico pericoloso, il muro si fa”

Nessun passo indietro di Donald Trump sul muro che separerà il Messico dagli Stati Uniti. Il progetto, ha spiegato in un tweet, “non è cambiato, né si è evoluto“. Il presidente americano ha così smentito le parole pronunciate da John Kelly di fronte a una platea composta da membri del Caucus ispanico.

Nessun ripensamento

Trump, aveva detto il capo di gabinetto nominato appena sei mesi fa, si è convinto che il muro non è necessario, che quando ne fece una delle parole d'ordine della sua amministrazione il presidente non era “pienamente informato“, e che la sua opinione si è “evoluta”. “Il Muro è il Muro – ha ribadito, invece, Trump, utilizzando retoricamente il maiuscolo – e nulla è cambiato o si è evoluto dal primo giorno in cui l'ho concepito”. Inoltre, ha  confermato, esso “sarà pagato “direttamente o indirettamente” dal Messico che ha “un ridicolo surplus commerciale di 71 miliardi di dollari con gli Stati Uniti”. Pertanto “i 20 miliardi di dollari per il muro sono 'noccioline' rispetto a quanto guadagna il Messico dagli Usa. Il Nafta è un brutto scherzo!“. Trump ha poi definito il Messico “il Paese più pericoloso al mondo. Abbiamo bisogno del muro per la sicurezza del nostro Paese. Se non c'è il muro non c'è accordo''. 

Russiagate

I tweet di Trump arrivano a poche ore dall'accordo fra Steve Bannon e Robert Mueller sulla deposizione dell'ex stratega del presidente nell'ambito del Russiagate. L'ex tycoon punta però a mostrarsi sicuro di fronte alla nazione. E, da un suo legale, ha fatto dire che “non vede l'ora di parlare con Mueller“. Intervistato dalla Cbs, l'avvocato Ty Cob ha assicurato che Trump “si siederà davanti al procuratore e spiegherà tutto quello che c'è da spiegare davanti alle sue domande”. L'intesa raggiunta prevede che Bannon risponda alle domande degli investigatori senza comparire davanti alla Commissione intelligence della Camera.