Messico e Uruguay (ri)provano a mediare

Messico e Uruguay provano la via della mediazione per cercare di stemperare gli animi in Venezuela, esasperati dall'ultradecennale reggenza Maduro e scaldati dalla prova di forza politica del leader dell'Assemblea nazionale Juan Guaidò. Ora, i due Paesi cercano di trovare una soluzione per ragionare attorno a un tavolo del futuro del Paese, dopo le decine di morti provocate dagli scontri in strada che, almeno nelle intenzioni, hanno fatto seguito a un tentativo di ripristinare lo stampo democratico del Venezuela. Città del Messico e Montevideo spiegano di voler riunire “i principali Paesi ed organizzazioni internazionali” in una conferenza il cui scopo “sarà di definire le basi per stabilire un nuovo meccanismo di dialogo che, con l'inclusione di tutte le forze venezuelane, aiuti a restituire la pace e la stabilità in quel Paese”.

Strategia del dialogo

Entrambi i Paesi hanno fatto sapere in una nota congiunta che, in linea con la posizione del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di aver “mantenuto una posizione di non intervento, esprimendo allo stesso tempo la loro preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Venezuela”, ragionando sulla possibilità di organizzare un evento in cui si potesse discutere sulla base di un dialogo “inclusivo e credibile”. Nessuno dei due Paesi, infatti, si è schierato al fianco dell'autoproclamato governo Guaidò, di fatto incorrendo in un secco “no” al momento di proporre l'organizzazione del meeting di dialogo fra lui e Maduro, avanzata già alcuni gioni fa anche se, nello stesso contesto, Guaidò aveva tenuto a ringraziare tutti coloro che invece avevano riconosciuto il suo governo ad interim, affermando che presto sarebbero stati di più.

Intanto, Uruguay e Messico avrebbero già individuato luogo e data per il meeting riparatore: 7 febbraio, con tutta probabilità a Montevideo, capitale uruguayana, con stime di partecipazione che, per gli organizzatori, si aggireranno sui 10 Paesi, tutti interessati a porre fine al confronto fra Guaidò e Maduro ma, soprattutto, al clima di violenza in Venezuela.