May verso le dimissioni?

E' prevista per oggi la riunione del gruppo parlamentare conservatore convocato da Theresa May per fare un ultimo, disperato, tentativo silla Brexit.

Dibattito serrato

L'incontro a porte chiuse potrebbe definire una road map verso le dimissioni dell'attuale premier come condizione per ottenere il “via libera” sull'accordo fra Londra e Bruxelles. Intanto diversi ministri e deputati ormai parlano apertamente di scioglimento della Camera dei Comuni ed elezioni anticipate, considerate come l'unico modo per coalizzare una maggioranza in grado di arrivare effettivamente alla Brexit. Secondo i media britannici, il governo lunedì avrebbe discusso della possibilità di andare al voto, terza elezione anticipata in quattro anni: Andrea Leadsom e il ministro per la Brexit, Stephen Barclay, avrebbero avvertito che se May non riuscirà finalmente a far approvare il suo accordo, le elezioni diventeranno inevitabili (magari perché sfiduciata in Parlamento o perché lei stessa chiederà il voto nel tentativo di ottenere il sostegno popolare al suo accordo).

Il no del Dup

l partito nordirlandese Dup – che sostiene la maggioranza – ha, intanto, annunciato che non voterà l'accordo Brexit negoziato da May, mettendo ancora di più in difficoltà la leadership della titolare dell'esecutivo. 
“Non permetteremo che la premier o l'orda del Remain ci costringano a sostenere un accordo tossico sulla Brexit”, ha twittato Sammy Wilson, deputato del Dup portavoce per il divorzio dall'Ue. Per Wilson, è meglio essere “costretti” a posticipare la Brexit di “un anno” per avere “almeno la possibilità di dire la propria” piuttosto che firmare “una versione immutata” dell'accordo di May, secondo quanto ha riferito il Daily Telegraph.