Marocco: una legge contro gli jihadisti che combattono all’estero

Il Marocco si accinge a varare norme anti-terrorismo ancora più dure e restrittive rispetto a quelle che furono approvate, nel 2003, dopo i sanguinosi attentati islamisti di Casablanca. La principale novità consiste nel fatto che sarà punito chi fa parte di formazioni jihadiste al di fuori dei confini nazionali. Una disposizione che, quindi, abbatte il limite della territorialità dei fatti punibili dalla giustizia marocchina se essi vengono ritenuti di matrice terroristica.

Il progetto di legge – che secondo il sito di H24infos andrà all’esame del governo nel prossimo Consiglio dei ministri – tiene conto delle notizie che danno in crescita costante il numero di marocchini che lasciano il Paese per combattere sotto i vessilli neri dell’Isis, in Siria ed in Iraq. Peraltro pare che nel testo della nuova legge si faccia esplicita menzione allo Stato islamico.

La legge, inoltre, punirebbe sia chi parte a titolo individuale, che chi fa parte di un gruppo, prevedendo condanne fino a quindici anni di reclusione. Ad essere punito sarà anche chi parteciperà a un addestramento necessario per raggiungere le aree dove l’Isis combatte.