MAROCCO ALLE URNE: PRIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE DOPO LA PRIMAVERA ARABA

Urne aperte per il popolo marocchino che si troverà a votare per le regionali e le comunali. Sul “ring elettorale” sono due i grandi partiti politici che si affrontano: da una parte il Pam, Partito dell’autenticità e della modernità, rappresentato dal simbolo del Trattore, dall’altro il Pjd, partito della giustizia e dello sviluppo, sotto l’insegna della Lampada.

Una sfida all’ultimo voto che ha iniziato la sua battaglia il 22 agosto, giorno di avvio ufficiale della campagna elettorale, combattuta a colpi bassi là dove la posta in gioco era più alta, in particolare tra Casablanca, Rabat, Tangeri, Salè, Fes e Marrakech. Ma sarà soprattutto con il nuovo progetto costituzionale del regionalismo che si vedranno i risultati della strategia di re Mohammed VI, il quale ha tenuto il Marocco al riparo dalle Primavere arabe e ora punta al decentramento dei poteri e alla partecipazione attiva. Questo round elettorale sarà un preludio delle amministrative 2016. L’elezione delle camere professionali del 7 agosto aveva già dato un assaggio di quello che si era annunciato come un duello.

I due giganti che si sono affrontati anche in questa competizione elettorale sono stati Pam, partito antiislamista, e il Pjd, che esprime il primo ministro in carica e raccoglie il consenso degli ultraconservatori. Il primo vorrebbe giocare secondo un fair-play internazionale, il secondo accusa gli avversari di essere “mafiosi”. Non sono mancate denunce, attacchi feroci lanciati sul web a suon di filmati e gare di clic, concerti di insulti durante i comizi.