Mali: l’operatrice francese Sophie Petronin rapita a Gao

Un’operatrice umanitaria francese è stata rapita a Gao, nel nord del Mali. Lo ha riferito il ministero degli Esteri francese secondo quanto riportato da France24. Sophie Petronin, questo il nome dell’operatrice rapita, è la direttrice di un’organizzazione di aiuti per i bambini che soffrono di malnutrizione. La cooperante è stata sequestrata nella regione di Gao da un gruppo di uomini armati intorno alle 17 locali (le 18 in Italia). Al momento nessun gruppo ha rivendicato il rapimento, ma il nord del Mali era finito sotto il controllo di gruppo estremisti legati ad Al Qaida fino all’intervento militare della Francia che aveva cacciato i jihadisti dalle città principali.

Il Mali, Stato dell’Africa occidentale situato all’interno, è costituito al nord da deserto e al sud dalla savana. A causa del suo habitat poco accogliente è una delle nazioni più povere dell’intero continente africano. L’agricoltura è di sussistenza, dominata da aziende di dimensioni medio-piccole, dai 4-5 ai 27 ettari, spesso dotate di bestiame da lavoro; il grosso della produzione si ottiene nel meridione del paese, meglio irrorato. Infatti il 55% dello Stato è costituito dal deserto del Sahara. Il Prodotto Interno Lordo (Pil) pro capite si aggira sui 650 dollari, facendo del Mali uno dei più bassi Pil del pianeta (al 176 posto sui 185 censiti).

Le autorità maliana e francese (il Mali è una ex colonia della Francia) stanno lavorando insieme “al fine di ritrovare la nostra connazionale il prima possibile”, ha aggiunto il ministero in una nota. Gao, la maggiore città nel nord del Mali, è una delle zona più insicure del Paese dove operano vari gruppi jihadisti locali che spesso attaccano l’esercito e le forze Onu nella zona (Minusma). Il territorio di Azawad si era anche autoproclamato indipendente dal 6 aprile 2012 al 14 febbraio 2013.

I vari gruppi ribelli presenti nel settentrione sono riuniti nella coalizione Coordinamento dei movimenti dell’Azawad (Cma). All’interno del Cma, oltre ai separatisti, quali l’Mnla e l’Alto consiglio per l’unità dell’Azawad (Hcua), agiscono numerosa fazioni jihadiste. Nell’estate del 2015 erano state concluse ad Algeri (in Algeria, altra ex colonia francese) le trattative di pace che portarono ad un accordo tra i vari gruppi ribelli; ciò nonostante, il conflitto non si è mai del tutto placato. Il rapimento di Sophie Petronin potrebbe esserne l’ennesimo esempio.