Maggioranza assoluta agli indipendentisti

Finora c'era stato solo il sentore, anche alla luce di un possibile testa a testa con gli unionisti: i primi exit-poll, però, avevano già indicato come le elezioni regionali catalane abbiano ribadito, ancora una volta, la forte vena indipendista di buona parte dei cittadini della Generalitat. Dopo i primi dati ipotetici diffusi da 'La Vanguardia' seguiti alla chiusura dei seggi (alle 20), il fronte secessionista era già apparso in largo vantaggio rispetto agli schieramenti moderati: ora, scrutinato il 90% delle schede, secondo il quotidiano gli indipendentisti starebbero per mettere le mani su 70 seggi sui 135 totali a disposizione (non 72, come inizialmente ipotizzato). Un risultato del quale si attende la conferma ufficiale ma che, in buona sostanza, significa una maggioranza assoluta per gli autonomisti e la quasi certezza di un governo sulla scia (perlomeno dal punto di vista delle idee politiche) di quello guidato da Puigdemont.

La distribuzione dei seggi

Nello specifico, stando agli exit-poll, l'Erc di Oriol Junqueras, numero due dell'ex presidente, potrebbe incassare fra i 34 e i 36 seggi, mentre il partito di Puigdemont ne avrebbe altri 28 o 29. Entrambi i leader politici, al momento, non si trovano in Catalogna in quanto il primo è in stato d'arresto, a Madrid, dallo scorso 2 novembre per sedizione; l'altro, che continua a professare l'illegittimo percorso che ha portato alla sua destituzione, è ancora a Bruxelles. Per ora non c'è nulla di ufficiale ma la sensazione diffusa è che il fronte indipendentista potrebbe raccogliere una dose tale di consensi da permettere la riapertura di un discorso di distacco dalla Spagna anche se, probabilmente, in un modo “più ragionato” rispetto a quello intrapreso da Puigdemont. Per quanto riguarda gli unionisti, dopo i primi sondaggi che li davano alla pari coi rivali, arriva un premio di consolazione: 'Ciudadanos' è infatti il primo partito con 36 seggi (nel 2015 furono 25) il che, senza dubbio, rappresenta un risultato rilevante seppur numericamente effimero visti i numeri fatti registrare dalle tre forze indipendentiste (34 seggi per 'Junts per Catalunya' di Puigdemont, medaglia d'argento).

Futuro incerto

Da segnalare, in questa giornata di elezioni anticipate, una partecipazione record alle urne: 5 milioni e mezzo di cittadini chiamati al voto e 68% di affluenza già alle 12, dato che si tramuterà in un 86% alla fine della giornata. Segno evidente di come il richiamo ai seggi elettorali voluto da Rajoy abbia trovato grande eco nel popolo della Catalogna: a ogni modo, qualora gli indipendentisti andassero davvero a vincere, non è ancora chiara la strategia che adotteranno. L'incognita principale riguarda la figura del presidente e, nondimeno, la linea da seguire nelle relazioni con Madrid: il comprovato flop del metodo Puigdemont potrebbe aver in parte (e in 'buono') rivisto il comportamento del fronte dell'addio il quale, però, negli ultimi mesi si è trovato a fare i conti con una mano dura della giustizia spagnola che ha alimentato malumori e coeso, di nuovo, uno schieramento che sembrava alle corde.