Madrid schiera 10 mila agenti: “Non si voterà”

“Non ci sarà nessun referendum in Catalogna“. A dirlo è il portavoce del governo spagnolo Inigo Mendez ribadendo un concetto sui cui l’esecutivo guidato da Mariano Rajoy è stato irremovibile, nonostante le crescenti tensioni nelle regione automa. Per Madrid la consultazione del 1° ottobre resta “illegale” e il premier del “govern” Carles Puidgemont “dovrà rispondere davanti ai tribunali” per la “grave slealtà istituzionale” di cui si è reso responsabile. “Siamo in presenza di un processo di disobbedienza costituzionale – ha accusato il portavoce del governo – contro una democrazia europea consolidata e prestigiosa come quella spagnola, in pieno XXI secolo”.

Polizia e multe

Per impedire il voto Madrid ha ordinato lo schieramento di 10 mila agenti di polizia. Non solo: l’agenzia di Protezione dei dati ha minacciato di imporre multe fino a 600 mila euro alle persone che formeranno i seggi elettorali al referendum catalano. Le sanzioni pecuniarie potrebbero essere imposte per “l’uso fraudolento“, secondo l’agenzia spagnola, dei dati dei 5,3 milioni di elettori catalani. E questo nonostante il 63,3% dei catalani, secondo un sondaggio di Gaps reso noto dal quotidiano online ElDiario.es, abbia manifestato la volontà di recarsi alle urne. Numeri, spiega lo stesso portale, che sono cresciuti del 10% nelle ultime settimane proprio a causa del pugno duro utilizzato da Madrid per impedire la consultazione.

Nessun ripensamento

Il “govern” guidato dalla sinistra indipendentista del Cup in ogni caso vuole andare avanti. Secondo i vicepresidente della “Generalitat”, Oriol Junqueras, “né l’esecutivo, né i cittadini della Catalogna stanno facendo niente di male“. La consultazione dunque si svolgerà regolarmente nonostante “lo stato di eccezione” instaurato da Rajoy.  “Domenica si voterà pacificamente dalle 8 del mattino alle 20” gli ha fatto eco Jordi Turull, portavoce del governo catalano. Sono chiamati al voto 5,3 milioni di cittadini catalani e saranno aperti 2.315 collegi elettorali con6.249 seggi.

Denuncia

Il ministro della giustizia catalano Carles Mundò ha, fra l’altro, annunciato la presentazione di una denuncia penale contro il procuratore dello Stato spagnolo per “abuso di potere” per la repressione attuata negli ultimi giorni in Catalogna. Mundò ha detto che organizzare un referendum secondo la legge spagnola “non è un reato“, ed ha precisato che la denuncia sarà presentata anche davanti alla Corte europea dei diritti umani. L’esposto riguarda il procuratore generale dello stato spagnolo José Manuel Maza e il procuratore capo per la Catalogna José Maria Romero de Tejada che hanno guidato la prima manovra repressiva contro le istituzioni catalane. Secondo Mondò hanno agito “al di fuori della legge” per impedire lo svolgimento della consultazione, sospesa in forma cautelare dalla Corte costituzionale spagnola.