Macron vuole una procura europea antiterrorismo

La “calorosa” accoglienza che gli hanno riservato alcune centinaia di studenti a base di fischi, striscioni, slogan e qualche fumogeno non ha impedito al presidente francese Emmanuel Macron di tenere il suo discorso sul futuro dell'Europa alla prestigiosa università della Sorbona. La polizia è intervenuta per tenere a bada la contestazione e l'inizio del discorso è slittato ma alla fine è emersa con chiarezza l'idea di Europa che ha l'inquilino dell'Eliseo. “Non cederò nulla a chi promette odio, divisione, ripiegamento nazionale” ha scandito Macron, lanciando un invito a “rifondare un'Europa sovrana, unita e democratica”.

Esercito comune

Tra le proposte concrete avanzate dal presidente francese c'è quella di una “forza di intervento militare comune” in Europa e di un “bilancio della difesa condiviso” fra i partner europei in dieci anni. In realtà non si tratta di una novità. La mancanza di una “difesa” comune, in grado di intervenire anche come forza di pace nelle aree di conflitto, è un vecchio problema del Continente. Ora sembra che il progetto possa prendere forma. La sicurezza è la prima delle condizioni per vivere insieme in Europa secondo Macron: “Dobbiamo lottare contro l'insicurezza, contro il terrorismo sul web e i cyberattacchi”, ha detto proponendo di “accogliere negli eserciti nazionali militari di ogni altro Paese europeo”, a iniziare da quello francese.

Terrorismo

Tema strettamente legato alla sicurezza è come affrontare le minacce terroristiche. Macron ha proposto la creazione di un'accademia europea dell'intelligence ma soprattutto quella di “una procura europea antiterrorismo“, così da “poter agire insieme, dalla prevenzione alla repressione”. Una posizione in linea con quanto auspicato, tra gli altri, dal presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani.

Migranti

Altro tema caldo è quello della grande ondata migratoria che sta interessando l'Europa. Macron ha teso una mano ai Paesi che si trovano in prima linea nel fronteggiare gli arrivi di profughi: “La crisi migratoria non è una crisi, è una sfida a lungo termine. Il nostro destino è legato a quello del Medio Oriente e dell'Africa. Dobbiamo integrare realmente e accogliere quelli che hanno diritto all'asilo – ha detto il presidente francese – Fin quando lasceremo i nostri partner sommersi, senza aiutarli a difendere le frontiere, fin quando saremo incapaci di organizzare il ritorno migranti senza diritto all'asilo, mancheremo di umanità”.  Macron ha anche spiegato di volere che “si crei progressivamente una polizia europea delle frontiere“. Un corpo che dovrà effettuare una “rigorosa” gestione dei confini del continente accanto a un “ampio programma di integrazione e protezione dei rifugiati. Accoglierli – ha detto tra gli applausi della platea – è il nostro dovere comune di europei, non dobbiamo perderlo di vista, ma dobbiamo farlo senza lasciare il fardello a qualcuno, che siano i Paesi di arrivo o di destinazione finale”. “Nell'anno che viene – ha concluso – voglio venga costituito un vero ufficio europeo dell'asilo per accelerare e armonizzare le nostre procedure”.

Un discorso durato circa 1 ora e 40 al termine del quale c'è stata una standing ovation prima che il presidente transalpino rispondesse a una serie di domande poste dagli studenti presenti nell'anfiteatro della Sorbona.