L'Ungheria di Orban divide il Ppe

Il Partito popolare si divide in vista del voto dell'Europarlamento sull'Ungheria di Viktor Orban. Strasburgo domani sarà chiamato a decidere sull'attivazione dell'articolo 7 del Trattato dell'Unione europea nei confronti Budapest.

La votazione

La disposizione prevede che “su proposta motivata di un terzo degli Stati membri, del Parlamento europeo o della Commissione europea, il Consiglio, deliberando alla maggioranza dei quattro quinti dei suoi membri previa approvazione del Parlamento europeo, può constatare che esiste un evidente rischio di violazione grave da parte di uno Stato membro dei valori di cui all'articolo 2″. Quest'ultimo stabilisce che “l'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze”. L'eventuale accertamento di una violazione di questi principi può portare il Consiglio a “sospendere alcuni dei diritti derivanti allo Stato membro in questione dall'applicazione dei trattati, compresi i diritti di voto del rappresentante del governo di tale Stato membro in seno al Consiglio”.

Gatta da pelare

L'attivazione dell'articolo 7 è stata chiesta dalla europarlamentare olandese dei Verdi, Judith Sargentini, che accusa il governo ungherese di violare le regole dell'Unione e lo stato di diritto. Socialisti, liberali e Verdi hanno già fatto sapere che voteranno contro l'Ungheria. Il Ppe invece e' diviso: una parte dei deputati popolari, soprattutto dei paesi del Nord Europa, sarebbero intenzionati ad approvare la mozione di Sargentini. Al momento ai deputati dovrebbe essere lasciata libertà di coscienza. Secondo fonti popolari, il capogruppo, Manfred Weber, è intenzionato ad ascoltare l'intervento di Orban, che sarà in aula a esporre le tesi “a difesa” di Budapest, prima di dare una indicazione. Allo stesso Orban sarebbe sato chiesto di moderare i toni e di fare qualche concessione, in particolare sul fronte Ong. Dopo il dibattito in aula il primo ministro ungherese, parteciperà alla riunione del gruppo popolare, di cui Fidesz (il suo partito) fa parte. Ma le stesse fonti assicurano che uscirà al momento del voto, quando gli eurodeputati dovranno decidere come esprimersi, per non influenzare la decisione dei parlamentari.