L'Ue prepara la risposta a Trump

La Commissione europea prepara le contromosse ai dazi sull'acciaio annunciati dal presidente Usa, Donald Trump. La discussione sulla possibilità di adottare le contromisure avverrà nel collegio dei commissari mercoledì.

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“Siamo pronti a rispondere in modo fermo, rapido e proporzionato”, ha detto il portavoce Alexander Winterstein. “La Commissione ha contromisure pronte per ri-bilanciare la situazione”, ha spiegato. Inoltre, l'esecutivo comuniatrio “monitorerà il mercato (dell'acciaio) da vicino” e in caso di aumento delle esportazioni Usa è pronto a prendere altre misure “per preservare la stabilità del mercato europeo”. Infine, la Commissione ha annunciato che intende lavorare con gli altri partner internazionali per portare gli Stati Uniti davanti all'Organizzazione Mondiale del Commercio. “Proteggeremo l'industria europea secondo le regole e in modo efficace”, ha detto il portavoce della Commissione. 

Contromisure

Secondo una fonte europea, contattata dall'Agi, le contromisure contro gli Usa sono contenute in una lista composta per un terzo da prodotti dell'acciaio, da un terzo per prodotti agricoli e da un altro terzo per altri prodotti, a cui applicare dazi aggiuntivi. “C'è una bozza che sarà discussa dal collegio mercoledi'”, ha spiegato la fonte, sottolineando che la Commissione ha iniziato a prepararsi all'ipotesi di un conflitto commerciale “da quando gli Stati Uniti hanno avviato l'inchiesta” sull'acciaio. L'Ue ha “fato lobby e sollevato la questione al più alto livello”, ma senza successo. Il lavoro “su come reagire è ben avanzato“. Le contromisure saranno adottate “il più presto possibile” dopo la decisione dell'amministrazione Trump di applicare le tariffe sulle importazioni di acciaio. L'Ue è pronta anche a adottare “misure di salvaguardia” nei confronti di paesi diversi degli Stati Uniti se i loro prodotti dell'acciaio dovessero essere “dirottati verso il mercato europeo“, ha spiegato la fonte. Infine, la Commissione lavorerà con Giappone, Canada, Brasile e Turchia per avviare una consultazione per la risoluzione delle dispute con gli Usa nel quadro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.